Barricato in casa, finisce l’assedio di un reggino a Torino

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Si è concluso dopo circa 22 ore l’assedio di Ferdinando U., l’uomo che da ieri era barricato nel suo appartamento e minacciava di sparare con una pistola, a se stesso e agli altri. Stanco per la lunga resistenza, il commerciante di origini calabresi con problemi di bipolarismo si e’ fatto convincere ad aprire la porta dai carabinieri, che lo hanno persuaso portandogli un cappuccino per la colazione. Sul posto e’ ora presente il personale sanitario del 118 e il medico curante dell’uomo, che dovrebbe essere sottoposto a Tso. A coordinare le trattative che hanno convinto l’uomo ad aprire ai carabinieri e’ stato il pm Cesare Parodi. “Io non mi butto, voi venite su e vi apro”, e’ stata la promessa del commerciante, che ha chiesto anche di avere la colazione. Una volta sul pianerottolo, ai carabinieri che chiedevano di aprire la porta, ha risposto: “come faccio che ho tutto davanti alla porta?”. Dopo qualche minuto, pero’, l’uomo e’ riuscito ad aprire. I primi ad entrare sono stati i carabinieri delle Aliquote di Pronto Intervento (Api), che dopo aver consegnato la colazione promessa all’uomo, lo hanno fatto rivestire. Il resto lo hanno fatto i sanitari del 118. “Sono Ferdinando. Ho una storia da raccontare”, si e’ limitato a dire l’uomo uscendo di casa in barella, prima di essere caricato in ambulanza per essere ricoverato all’ospedale Maria Vittoria. I vigili del fuoco hanno rimosso il materasso gonfiabile posto sotto l’abitazione dell’uomo, nel timore che si buttasse dal quinto piano. La pistola intravista nella diretta Facebook dell’uomo era in realta’ un giocattolo.

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