Reggio, Gaetano Gebbia scrive a Mimmo Praticò: “il Comune ci prende in giro, in questa città non si può fare sport”

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Di seguito la lettera integrale di Gaetano Gebbia al presidente dell’Asd Reggio Calabria, Mimmo Praticò:

Caro Mimmo,

la tua “richiesta d’aiuto” rivolta alle istituzioni del nostro territorio ed esternata nei giorni scorsi attraverso una lettera aperta da un lato mi tranquillizza e dall’altro mi invoglia alla rassegnazione. Perché se rimani inascoltato tu dall’alto della tua autorevolezza, che proviene da anni di sacrifici, di smisurata passione e di molte follie (compresa l’ultima che ti vede impegnato in questo periodo),  se ti senti abbandonato tu che rappresenti centinaia di ragazzi e rispettive famiglie, che speranza può avere il piccolo dirigente (quale sono io) di una piccola società che da due anni cerca disperatamente di avviare un’attività sportiva e  che non trova risposte da quella stessa amministrazione comunale alla quale tu ti rivolgi? Tu affermi di non avere notizie a fronte di promesse ed impegni presi; il tuo riconosciuto garbo ti fa usare espressioni molto controllate, io mi sento preso in giro, come mi immagino ti senta tu. Mi sento preso in giro da quegli amministratori che nello scorso mese di agosto convocarono un’improvvisata e mal organizzata riunione con i rappresentanti di federazioni e società per recepirne le istanze e che conclusero l’incontro con un: “grazie, abbiamo preso nota, vi faremo sapere!”. 

E le istanze, come puoi immaginare, erano rivolte alla tempestiva messa in bando delle palestre scolastiche comunali, il che non è avvenuto e, ormai per quest’anno, non avverrà. Caro Mimmo, vuoi sapere il perché?  Mi dispiace, non sono in grado di dirtelo, perché nulla ci è dato di sapere, il che è, a mio modesto avviso, ancora più grave del non aver proceduto alla messa in bando delle suddette strutture sportive. Ed allora, in mancanza di informazioni ufficiali, bisogna avventurarsi nel campo delle congetture  e provare a comprendere i comportamenti tenuti dall’Amministrazione; deve pur esserci un motivo, una spiegazione più o meno plausibile. E’ così peregrino pensare che l’Amministrazione non può ufficialmente dare delle risposte in merito alla messa in bando delle palestre scolastiche comunali in quanto le stesse non sono agibili? O che esista comunque un qualche impedimento che ne inibisce la messa in bando e di cui non ci è dato sapere? Altrimenti non si spiegherebbe per quale motivo il Comune rinunci a delle fonti di reddito, quali appunto sarebbero quelle derivate dalla concessione ad uso temporaneo delle palestre, cosa che peraltro avviene per altre strutture comunali non scolastiche (Scatolone, palestra di Archi, palloncino, Boccioni). Perché vedi, il sottoscritto così come le tante altre associazioni sportive, non chiediamo gratuità e nemmeno sconti, non cerchiamo agevolazioni; a questo punto non chiediamo nemmeno la disponibilità, a pagamento, delle palestre scolastiche. Chiediamo che ci si spieghi almeno dove stanno le ragioni di queste scelte, ti assicuro che il restare inascoltati, il non essere presi in considerazione ed essere lasciati in attesa di un “vi faremo sapere” ci demoralizza più del non essere soddisfatti nelle nostre legittime istanze. E se quindi diamo per vera l’ipotesi prima formulata (e che cioè le palestre scolastiche non sono agibili), allora, ufficializzare tale posizione automaticamente renderebbe inutilizzabili le palestre dalle scuole stesse, palestre che invece sono regolarmente utilizzate durante le ore scolastiche. E si, perché quelle stesse palestre che non vengono messe a disposizione delle società, invece vengono utilizzate dalle scuole; mi dirai, ma come è possibile? Invece lo è, accade quotidianamente e non perché se ne assuma la responsabilità il Dirigente Scolastico, come qualcuno vorrebbe far credere. Perché mi sembrerebbe assurdo che un Dirigente Scolastico si assuma la responsabilità di far svolgere attività in una struttura non agibile, mettendo a repentaglio l’incolumità di tanti studenti. C’è da chiedersi, allora, se esista atto ufficiale da parte dell’amministrazione comunale che dichiari l’inagibilità delle palestre, in mancanza di quale atto le lezioni di attività motoria nelle scuole procedono regolarmente. D’altronde cosa accadrebbe se il comune dichiarasse inagibili le palestre? Che i Dirigenti Scolastici non potrebbero più far svolgere le lezioni di attività motoria agli studenti, con proteste che ricadrebbero immediatamente sulle spalle dell’Amministrazione! Per cui, per la scuola va bene, per le società e le associazioni sportive no, che si arrangino. 

Ed arrangiarsi, caro Mimmo, vuol dire trovare il modo per utilizzare comunque quelle palestre (o almeno parte di esse), poiché anche questo accade; perché poi c’è sempre l’amico dell’amico che ti trova il modo per entrare nella struttura e permetterti di fare comunque l’attività. E se tu non vuoi seguire questa strada, allora sei fregato; d’altronde il trovare soluzioni alternative, che sfuggono a norme e disposizioni, a cui sono costrette alcune società ( a fronte di altre cha hanno dovuto chiudere la propria attività) è la conseguenza dell’operato di una amministrazione che non solo non risolve il problema, ma non riesce a dialogare con gli interessati. Vedi Mimmo, io, a tua differenza, non ho rapporti di grande cordialità con le istituzioni, né mi interessa averli, non ho nemmeno scheletri negli armadi per aver ricevuto in passato qualche “attenzione”; ritengo però che ogni cittadino abbia il dovere di denunciare le inefficienze così come di riconoscere le attenzioni e le opere che, anche nel mondo dello sport, questa Amministrazione sta cercando di fare. So bene che l’Amministrazione, in sinergia con il CONI, è riuscita a far rientrare Reggio fra i destinatari di fondi stanziati dal Governo che dovrebbero permettere interventi di riqualificazione per il polo sportivo della zona sud (piscina, scatolone, palloncino, palestra di boxe), così come sono sicuro che esiste una progettualità che riguarda le strutture sportive della nostra città. Ma perché allora non muoversi con trasparenza anche per quanto riguarda le palestre scolastiche? Perché alimentare nel cittadino il dubbio che le congetture prima esposte rappresentino la realtà? Io spero che tu, Mimmo, trovi la soluzione alle problematiche da te drammaticamente rappresentate, ti auguro che riesca a far camminare con le proprie gambe la società che hai l’onore di presiedere, così come hai fatto fino ad ora e come sei stato sollecitato a fare; io, che nulla ho chiesto se non un po’ di chiarezza, mi sono già rassegnato a non iniziare più l’attività come avrei voluto, con la speranza e l’intento di poterlo fare in altri territori.

Un grosso in bocca al lupo a te e all’ASD Reggio Calabria.

 Gaetano  Gebbia

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