Reggio, morte Rosario Cassone: il cordoglio del collega Lamberti-Castronuovo

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La lettera scritta da Lamberti-Castronuovo per la morte di Rosario Cassone

“Si è spento serenamente, con la stessa signorilità che lo ha sempre contraddistinto, il dottor Rosario Cassone, medico radiologo reggino”. Lo afferma l’assessore alla cultura Eduardo Lamberti-Castronuovo.
La sua figura era talmente popolare e familiare per noi tutti che, in cuor nostro, pensavamo che questo momento non sarebbe mai arrivato. Gli avevamo conferito inconsciamente, ma con tanto affetto, una specie di immortalità virtuale.
Saro, era ed è nella mente di tutti quanti lo conobbero, insostituibile.
Tale era il suo carisma , non solo come medico d’altri tempi, ma soprattutto come Uomo. Non credo ci sia un solo paziente che non sia stato per lui più un amico che una persona alla quale diagnosticare questa o quella patologia. Anzi ,più quest’ultima si presentava seria e problematica, più Saro si proponeva come solo il vecchio medico di famiglia sapeva fare. Con grande professionalità e con saggezza .
Dal carattere non facile, come i grandi, affrontava i problemi – anche in tarda età – con fermezza , senza abbassare la testa di fronte alla protervia – che biasimava – delle istituzioni sanitarie contro le quali, a ragione, non si esimeva dall’ argomentare invettive serie e sentite.
Non solo a difesa dei suoi legittimi interessi ma soprattutto in favore delle necessita’ della gente. La più bisognosa in particolare.
Amico di tutti, faceva sentire ogni collega un suo pari. Dando e facendosi dare del tu, anche dai più giovani. Dopo settanta anni di laurea ed una vita spesa per la medicina, posso ben dire che ha onorato il camice che indossava ,facendo salire la medicina reggina ai livelli di quella internazionale ma con l’aggiunta di quella umanità, difficile da trovare fuori dalle rive dello Stretto.
Saro Cassone rimarrà sempre e comunque una icona della medicina reggina per dignità e rigore scientifico: cosi si è espresso il Presidente dell’Ordine Dr. Pasquale veneziano, visibilmente commosso.
A me che lo ebbi amico, non senza qualche scaramuccia tipica del carattere più o meno sovrapponibile, nel profondo rispetto reciproco, resta un desiderio: quello di poter essere per i miei figli quello che il grande, carismatico Saro è stato per i suoi. Un padre dalle capacità affettive incommensurabili, dal dono di essere padre, amico e grande Maestro al tempo stesso! Il padre che tutti noi vorremmo essere e talvolta, ci sforziamo di fare, senza successo. L’eredità spirituale che Saro lascia ai suoi figli è imponente. Un bagaglio di umanità e di conoscenza dell’Uomo come pochi possono vantare. Un bagaglio che renderà facile e difficile ,al tempo stesso, il proseguire il solco tracciato da un reggino di cui la città, tutta, non può che andare orgogliosa.
Ma Giovanni, Lita e Claudia – ai quali tutti ci stringiamo fraternamente – sapranno bene, e lo dimostrano da tempo, seguire le orme paterne , anche perchè Saro si sarà già organizzato in Paradiso a stabilire i contatti necessari per proteggerli e guidarli anche da lassu’. Chissa’ che non abbia già aperto un gabinetto di radiologia nell’unico posto dove avremmo voluto non lo facesse. Nello scrivere non nacondo un soriso. Quello che Saro avrebbe voluto facessi!
Ciao Saro, resterai per sempre nel mio e nel cuore di tutti per la tua aristocratica semplicità, bonomia …..e anche per la caparbietà.
Reggio da oggi è orfana di un grande Reggino!
Alla gentile signora Lilla, ai nipoti – grande passione del nonno Saro – le più affettuose condoglianze che mi permetto di offrire anche a nome di tutti noi che lo piangeremo”.

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