Reggio, la Prefettura diffida il Comune per “inosservanza degli obblighi”. Bilancio entro 20 giorni o sarà scioglimento

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Reggio, il Comune è inadempiente sull’approvazione del bilancio 2015 e il Prefetto invia una lettera di diffida

Il Prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, il 20 agosto ha inviato una lettera ufficiale al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale con cui diffida il Comune per “inosservanza degli obblighi relativi all’approvazione del bilancio di previsione 2015“. Il Prefetto fa seguito alla prefettizia n° 68296 del 16 luglio 2015 e scrive che “il consiglio comunale non è stato convocato per deliberare sul bilancio di previsione relativo all’esercizio finanziario 2015 entro il termine previsto, differito da ultimo al 30 luglio 2015 con decreto del Ministro dell’Interno. Pertanto, il consiglio comunale è invitato ad adottare la deliberazione riguardante il bilancio di previsione predetto nel termine di venti giorni dalla data di ricevimento della presente nota” (inviata il 20 agosto).

La S.V., nella qualità di Presidente del Consesso municipale, dovrà comunicare a questa prefettura gli estremi della delibera di adozione del documento contabile. In caso di inadempienza si riterrà perfezionata la fattispecie prevista dall’art. 141, comma 2, del D.L. vo 267/2000” conclude il Prefetto. L’articolo 141, comma 2, del decreto legislativo n° 267 del 2000, il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, prevede in caso di inadempienza da parte del Comune, l’inizio della procedura per lo scioglimento del Consiglio.

Intanto oggi è arrivata ai consiglieri la convocazione del consiglio comunale “in sessione ordinaria” per il giorno 3 settembre (14 giorni dopo la diffida del Prefetto che poneva un termine di 20 giorni). In caso di mancanza del numero legale, la seconda convocazione è per il 4 settembre. L’ultimo punto all’ordine del giorno è proprio l’approvazione del bilancio annuale di previsione 2015. Insomma, il Comune dovrebbe farcela a presentare il bilancio nei termini richiesti dal Prefetto dopo la diffida, ma è l’ennesimo fatto gravissimo sia a livello istituzionale che a livello politico.

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