Caso Sarlo, le motivazioni del Tribunale: “Scopelliti ha operato rispettando le leggi”

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Le motivazioni del procedimento sul caso Sarlo da cui Scopelliti e Tallini sono stati assolti a febbraio con formula ampia

Il Tribunale di Catanzaro, sezione penale collegiale, presieduto dalla dott.ssa Tiziana Macrì ha depositato le motivazioni del procedimento noto come “caso Sarlo” nel quale, lo si ricorda, l’ex governatore Giuseppe Scopelliti (assistito dall’avv. Aldo Labate) e l’ex assessore Domenico Tallini (assistito dagli avvocati Enzo Ioppoli e Franco Scalzi) erano imputati del delitto di abuso di ufficio. Delitto, questo ultimo che sarebbe consistito, stando al capo di imputazione, nella violazione dell’art. 19 del D. Lgs. n. 165/2001 al fine di rendere possibile la nomina della dott.ssa Alessandra Sarlo, quale dirigente generale del settore controlli della Regione Calabria.

Il Tribunale di Catanzaro, accogliendo la tesi difensiva dell’avv. Aldo Labate, ha statuito che la condotta posta in essere da Scopelliti e da Tallini debba essere considerata esente da ogni addebito di natura penalistica, in quanto nessuna violazione di Legge è individuabile nell’iter amministrativo che ha portato alla nomina della dott.ssa Sarlo. Ciò, per due ordini di ragioni. In primo luogo, infatti,  quest’ultima non poteva essere considerata soggetto esterno ai ruoli della pubblica amministrazione perché già dirigente della Provincia di Reggio Calabria. Circostanza, questa, che rende inapplicabile al caso di specie la ipotesi normativa indicata  nel capo di imputazione.

In secondo luogo, sono stati rispettati  quegli obblighi di valutazione che, per come recita la stessa motivazione, trattandosi di materia retta dal diritto privato sono rimessi “alla discrezionalità del datore di lavoro, atteggiandosi come individuazione del soggetto più idoneo per il ruolo da ricoprire e non quale riconoscimento del più meritevole all’esito di una valutazione rigorosamente comparativa dei titoli vantati dai partecipanti.”. La motivazione depositata dal Tribunale di Catanzaro, in definitiva, appare perentoria in ordine al delitto contestato statuendo, senza mezzi termini, che nessuna violazione di Legge hanno commesso gli imputati. Il Tribunale infine, conformemente a quanto richiesto dal Pubblico Ministero, ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica nei confronti dell’ex assessore Francesco Antonio Stillitani per il delitto di falsa testimonianza.

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