Reggio: “Dacci una zampa” e “Randagio io” in piazza per aiutare gli amici a 4 zampe [FOTO]

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Volontari e simpatizzanti alle prese con i randagi di Mortara

Neanche la pioggia ha impedito alle associazioni Dacci una zampa e Randagio io di tornare in piazza per regalare qualche ora di “normalità” ai randagi di Mortara, la struttura conclusa nel 2006, più volte inaugurata ma mai entrata in funzione, che dal luglio scorso volontari e simpatizzanti hanno rimesso in funzione, restituendola alla città. Insieme a loro, in piazza oggi  c’erano anche gli attivisti dell’Arcigay di Reggio Calabria e della Collettiva autonomia, determinati ad unire le forze per quella che – spiegano da Dacci una zampa e Randagio io – “non è altro che una battaglia civile, tesa a raggiungere quel necessario cambiamento di cui la nostra città ha bisogno, a partire dalla partecipazione di tutti. Crediamo che solo quando i cittadini metteranno le migliori energie e competenze a disposizione della comunità e le strutture pubbliche verranno gestite per il beneficio di più e non di pochi , Reggio potrà vivere quella nuova stagione di riscatto da più parti auspicata”. Un’idea che ha ispirato i volontari che fin dal 7 luglio hanno “ripreso possesso” di quel canile municipale per anni abbandonato ai vandali, dando una possibilità di vita e futuro a centinaia di cani, come la battaglia legale che da tempo l’associazione ha ingaggiato per pretendere chiarezza e trasparenza sulla procedura di assegnazione della gestione di Mortara. “Come cittadini che quest’estate si sono rimboccati le maniche e hanno continuato volontariamente a lavorare da luglio ad oggi per tamponare un’emergenza cittadina – sottolineano gli attivisti – chiediamo chiarezza e trasparenza sulla proprietà dei terreni su cui sorge il canile, che – come denunciato dalla stampa – non sono di proprietà del Comune.  Crediamo che denunciare storture e illegalità sia un dovere civico alla base del rapporto di collaborazione fra cittadinanza e pubblica amministrazione, e per questo ci sentiamo molto in linea con gli appelli dell’attuale sindaco, che più volte ha chiesto alla città di partecipare al processo di cambiamento di Reggio”.  Battaglie attorno a cui – sottolineano gli attivisti – si è creata una vera e propria comunità che va oltre gli animalisti reggini e si riconosce nel logo “Occupycanile” che fin dalle prime settimane di luglio ha ispirato le attività che gravitano attorno a Mortara. “Fin dall’inizio della nostra battaglia ci siamo identificati in quegli attivisti che nel 2011 hanno iniziato a scendere in piazza negli Stati Uniti, occupando lo Zuccotti park per protestare contro chi aveva deciso di scaricare sulla gente le conseguenze della crisi finanziaria dettata dalle grandi speculazioni internazionali. Quel movimento si è identificato in uno slogan molto semplice ma che sentiamo nostro “siamo il 99%” e non piegheremo la testa a esigenze e aspirazioni di quell’1% che ci vuole schiavi. Anche noi,  in questa città che per troppi è periferia del mondo, crediamo che il 99% della gente pretenda chiarezza, trasparenza, legalità, diritti. In sintesi, un cambiamento che noi, dal basso, stiamo cercando di costruire”.

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