Verso la guerra in Libia, il governo: “Italia pronta a guidare intervento internazionale”

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“L’Italia e’ pronta a guidare in Libia una coalizione di paesi della regione, sia europei che del Nordafrica, per fermare l’avanzata del Califfato arrivato ormai a 350 chilometri dalle nostre coste”: lo ha affermato domenica il ministro della Difesa italiano, Roberta Pinotti, del governo di centrosinistra guidato da Matteo Renzi. L’ipotesi dell’instaurazione di un califfato in Libia allarma Roma. “Se in Afghanistan abbiamo inviato fino a 5.000 uomini,” ha detto il ministro italiano, “in un paese come la Libia che ci riguarda ben piu’ da vicino e dove il rischio di peggioramento della situazione e’ ben piu’ preoccupante per l’Italia, la nostra missione potrebbe essere significativa e consistente anche per quel che riguarda il numero degli effettivi”. La Pinotti ha aggiunto che il governo italiano ne parla “da mesi”, ma non ha spiegato che tipo di intervento potrebbe essere deciso dall’Italia; aggiungendo comunque che “dobbiamo essere presenti in Libia come siamo intervenuti in Iraq al fianco dei valorosi combattenti curdi”. Il ministro italiano ha concluso dicendo che “l’Italia ha delle esigenze di difesa nazionale nel non voler vedere un califfato al governo dirimpetto alla sua costa meridionale, anche se vogliamo coordinarci con altri paesi in un sistema di legalita’ internazionale”. In precedenza il premier Renzi, dopo aver detto che “qualunque decisione sara’ presa in Parlamento”, aveva affermato: “Abbiamo detto all’Europa ed alla comunita’ internazionale che dobbiamo smetterla di dormire”. L’ambasciata d’Italia a Tripoli “domenica ha sospeso le sua attivita’ a causa dell’aggravamento delle condizioni di sicurezza” e il suo personale “e’ stato rimpatriato provvisoriamente”: lo ha annunciato il ministero degli Esteri italiano. Si tratta dell’ultima ambasciata occidentale in Libia ad evacuare il suo personale, anche se a Roma di preferisce parlare di un “alleggerimento” della presenza italiana e non di una “evacuazione”. “Un aiuto logistico” e’ stato anche offerto ai cittadini italiani in Libia per lasciare il paese: la Marina militare italiana ha scortato un traghetto che ha trasportato circa 150 italiani attraverso il Mar Mediterraneo. Il caos che regna in Libia ha provocato un afflusso record di immigrati clandestini verso l’Italia: 2.164 migranti partiti dalle coste libiche sono stati soccorsi nella sola giornata di domenica dai servizi di assistenza italiani. L’ex potenza coloniale della Libia ha annunciato la chiusura provvisoria della sua ambasciata a Tripoli, l’ultima di un paese occidentale che era ancora aperta nel paese, in cui due governi rivali di contendono il potere sullo sfondo della minacciosa avanzata dello Stato islamico (Isis). Intanto iIl caos che regna in Libia ha provocato un afflusso record di immigrati clandestini verso l’Italia: un totale di 2.164 immigrati sono stati soccorsi domenica nel Mar Mediterraneo tra le coste libiche e l’isola italiana di Lampedusa a bordo di dodici gommoni: le operazioni di soccorso, condotte a qualche decina di miglia marine dalla Libia dalle unita’ della Guardia costiera italiana con l’aiuto di alcune navi cargo, hanno permesso di raccogliere sani e salvi i passeggeri di tutti e dodici le imbarcazioni di fortuna. All’operazione italiana hanno partecipato quattro un aereo ATR42 da ricognizione, motovedette della Guardia costiera, due rimorchiatori, una corvetta della Guardia di Finanza e un’altra della Marina militare. Durante una delle operazioni di soccorso e’ avvenuto un “allarmante” incidente vicino alla costa libica: i soccorritori italiani sono stati affiancati da un motoscafo proveniente dalla costa con a bordo quattro uomini armati di kalashnikov che hanno preteso gli fosse consegnato il gommone una volta che i suoi passeggeri erano stati trasbordati: lo ha reso noto il ministero dei Trasporti italiano. Il ministro Pinotti “non ha escluso” che possano arrivare in Italia dei terroristi jihadisti a bordo dei gommoni che trasportano migranti clandestini.

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