I tre ragazzi del “Campanella” hanno rinunciato al viaggio d’istruzione e, sostenendo lo sforzo economico dell’intera quota del viaggio, hanno visitato il quartiere ebraico di Cracovia Kamizierz, i campi di concentramento di Auschwitz, Birkenau, la fabbrica di Schindler: un’esperienza di vita che lascia il segno, fatta di storia, di riflessione, di incontro e socializzazione con i ragazzi di tante regioni italiane.
“Visitare quei luoghi cambia la vita, cambia il modo in cui ci si relaziona con gli altri, si prova indignazione di fronte al più piccolo atto di discriminazione verso chi è diverso tra noi”. Così i tre studenti raccontano il “loro” viaggio della memoria, osservando che “se da un lato vedere tanta sofferenza scuote emotivamente e paralizza” dall’altro “ha risvegliato in noi il valore dell’impegno civile, giorno dopo giorno, per far si che catastrofi simili non si ripetano più, per dare voce al grido di tutti coloro che anche nella nostra città sono marchiati come “diversi” e discriminati nel godimento dei loro diritti fondamentali”.
“Il nostro Liceo ancora una volta partecipa al Treno della Memoria e lo fa con la consapevolezza che si da ai propri ragazzi l’opportunità di vivere un’esperienza che pone le basi di un senso di cittadinanza matura e responsabile”. Così il dirigente del Liceo “Campanella” Giovanni Martello esprime il proprio sostegno a un’iniziativa che si inserisce a pieno titolo nella filosofia di “un istituto superiore come il nostro liceo che punta a formare cittadini in grado di camminare con le proprie gambe con coraggio e responsabilità”. Per la professoressa Michela Cimmino, “esiste un legame tra quei cancelli aperti in quei giorni terribili della seconda guerra mondiale e i cancelli della nostra scuola che si aprono, per far si che i nostri studenti siano i protagonisti del risveglio civico e morale del nostro territorio e del nostro paese, con le armi della cultura e con la lucida follia di mettersi in gioco per il cambiamento”.