Messina, Accorinti rischia di capitolare sulla Tares

StrettoWeb

Famiglie composte da 3 persone che per un appartamento di 50-60 mq dovranno sborsare cifre intorno ai 300-400 euro. Adesso che sono arrivati i bollettini per il pagamento della Tares, oltretutto a fronte di una raccolta rifiuti ai limiti dell’accettabile, monta la protesta dei messinesi.

Il vento di dissenso nasce dal web, l’appuntamento è per domenica 12 gennaio di fronte Palazzo Zanca per chiedere chiarezza sul calcolo delle tariffe, immediati provvedimenti per ridurre la tassa per i meno abbienti, rinviare la scadenza della prima rata, optare per un piano rateale.

La nuova tassa sui rifiuti proposta e votata come un atto dovuto – dato l’alto costo del servizio – è l’amara sorpresa di un 2014 che si appresta a cominciare nel peggiore dei modi.

In un Italia in piena crisi economica, Messina rappresenta senza dubbio una delle città più colpite da un immobilismo della crescita e da un tasso di disoccupazione preoccupante. La salatissima Tares ha risvegliato gli animi di tantissimi messinesi pronti a scendere in piazza a manifestare.

Primo indiziato della “rivolta” è il Sindaco Accorinti che da sempre ha lottato e rappresentato le fasce più deboli. Facile in questi momenti lasciarsi andare ad un qualunquismo per “chiederne la testa”. Accorinti non è certamente il “nemico pubblico numero uno”, ma sta rischiando di precipitare dentro un vortice di un’aspra protesta perché ormai la pressione fiscale che i cittadini devono subire sta generando esasperazione e sconforto.

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