Barcellona P.G: bomba ecologica presente a pochi metri dagli uffici comunali e della Guardia di Finanza

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In città persiste da anni un grave problema che sembra non trovare una logica soluzione: diversi edifici e abitazioni, siti in buona parte nel centro storico, lasciati in abbandono, ridotti in pessime condizioni e in larga scala costruiti in cemento-amianto, meglio conosciuto come “eternit”, dal nome del principale prodotto commerciale. In particolare nella centralissima via Operai,  esattamente ai numeri civici 182, 184 e 186, in tanti lamentano una grave situazione di pericolo ambientale e rischi per la salute dei residenti. L’edificio, che sorge a pochi passi dalla Tenenza della Guardia di Finanza e dagli Uffici Annona e Mercati (e anche a pochi metri dal Palazzo comunale), in una zona densamente frequentata durante l’intero arco della giornata, ha una copertura in eternit ammalorata, come si evince dalle foto, e le cui polveri disperdendosi nell’ambiente potrebbero risultare dannose. I residenti, ma non solo, temono che le pagliuzze e le particelle liberate nell’aria e nell’acqua dalle vecchie lastre, possano causare gravi danni alla salute come tumori. Lastre che giacciono li ormai da molti anni e che non sono state in alcun modo messe in sicurezza. La speranza adesso è che il Comune si attivi per cercare di risalire al proprietario dello stabile, e successivamente provvedere anche alla diffida dello stesso affinché si adoperi alla bonifica e allo smaltimento delle varie coperture in eternit esistenti, in modo da non perdere altro tempo e scongiurare qualsiasi ricaduta negativa sia sulla salute delle persone che sulle attività economiche che gravitano in zona. Inoltre l’Amministrazione comunale dovrebbe promuovere e/o accelerare iniziative volte a sanare il degrado di alcuni edifici fatiscenti presenti in città i quali ormai da troppo tempo stanno deturpando il volto di Barcellona Pozzo di Gotto.

Per errore oggi avevamo scritto: “dove un tempo era ubicato il disco-pub Hollywood, successivamente chiuso e trasformato in un mobilificio, poi anch’esso chiuso”. I sopra citati locali non fanno parte dei civici che abbiamo mensionato e non hanno nulla a che vedere con l’inquinamento da eternit. Ci scusiamo con la Sig. Maria Francesca Oliva per l’errore.

INVITIAMO I LETTORI A SEGNALARCI SITUAZIONI SIMILI ALL’EMAIL: REDAZIONE@STRETTOWEB.COM

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