Mafia: confiscati beni per 1,8 milioni di euro tra Palermo e Trapani

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Un ingente patrimonio costituito da beni immobili, tra cui diversi appartamenti e terreni, tre aziende, automezzi e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 1,8 milioni di euro, è stato sottoposto a confisca dalla Guardia di Finanza di Palermo in esecuzione di tre distinti provvedimenti, emessi dagli Uffici Misure di Prevenzione dei Tribunali di Palermo e Trapani, a carico di altrettante persone. Il primo provvedimento è stato eseguito nei confronti di un 72enne di Palermo, destinatario nel 2008 di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione, perché ritenuto appartenente alla famiglia mafiosa di “Tommaso Natale”, legato da rapporti di parentela con il boss Salvatore Lo Piccolo, per conto del quale è accusato di avere gestito e riscosso il “pizzo”. All’uomo sono stati confiscati 4 immobili ad uso abitativo, un locale commerciale ed un lastrico, per un valore complessivo di oltre 1,2 milioni di euro. Il secondo provvedimento è stato eseguito nei confronti di un 52enne di Campobello di Mazara (TP), tratto in arresto nel luglio 2010 per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina. L’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani ha disposto nei suoi confronti la confisca di un’impresa edile e di altre due ditte specializzate nella lavorazione del marmo, di numerosi terreni, un magazzino commerciale, tre trattori, un semirimorchio e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 370mila euro. L’ultimo provvedimento è stato messo dal Tribunale di Trapani nei confronti di un sessantenne di Castelvetrano, tratto in arresto nel marzo 2010 per associazione a delinquere di stampo mafioso ed intestazione fittizia di beni, quale reggente del mandamento mafioso di Castelvetrano, in quanto parente stretto di Matteo Messina Denaro. La Guardia di Finanza ha confiscato beni per 220mila euro.

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