Calabria, i consiglieri Imbalzano, Nicolò e Nucera: ““Dal Pd accuse offensive ed evidenti contraddizioni”

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“Quanto affermato oggi dai consiglieri del Pd è vergognoso e offensivo, e dimostra ancora una volta la loro totale incapacità di proporre qualcosa di costruttivo. Partiamo dalla prima, grossolana contraddizione: la legge in questione o è una ‘salva Reggio’, come è stata precedentemente definita, oppure non può risolvere nessun problema perché, a loro dire, si sa che i Comuni in dissesto e predissesto hanno l’obbligo per legge di portare le aliquote al massimo e nessuna legge regionale può dare diverse disposizioni”.

“I signori del Pd vengono però tragicamente sbugiardati dalla legge! Il comma 8 dell’articolo 243 bis del TUEL, sugli enti in predissesto che devono assicurare il piano di riequilibrio, recita testualmente che l’ente “può deliberare le aliquote o tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita. Possibilità e quindi non obbligo, la lingua italiana è abbastanza chiara! Ed i primi effetti positivi sono già arrivati, come testimoniato dall’accordo tra la Commissione Straordinaria del Comune di Reggio e la Confcommercio reggina per la riduzione della Tosap. Se i tributi devono essere messi al massimo, perché la Commissione li ha abbassati? La verità è che questa legge permette di abbassare le imposte e, rispetto ad un patrimonio immobiliare spesso utilizzato poco e male, dà la possibilità anche ai cittadini di diventare proprietari di casa e ai Comuni di liberarsi delle spese di manutenzione.

“Fa inorridire, inoltre, leggere che a parere degli esponenti del Pd la legge in questione non è stata impugnata dal Governo per mera disattenzione’. I dirigenti del Ministero competente, in questo Governo dalle larghe intese, saranno certamente ansiosi di farsi spiegare come svolgere il proprio mestiere da questo gruppetto capitanato da chi è passato alla storia come fautore del ‘bilancio orale’. E alla luce di questa ‘autorevole’ interpretazione di cotanti esperti di finanza locale, anche i Magistrati della Sezione Autonomie della Corte dei Conti dovranno modificare la delibera 14/2013 con cui avevano ribadito che i comuni e le province che attivano le procedure anti dissesto possono destinare le entrate da alienazione al finanziamento dello squilibrio corrente. Questi democratici, nel tentativo di nascondere la propria incapacità a formulare proposte politiche, vanno spudoratamente contro gli interessi di amministratori e cittadini. Considerato che la proposta di legge è stata chiesta dal Presidente dell’Anci Calabrese Vallone e dal Presidente del Consiglio delle Autonomie Locali Abramo, ai Consiglieri del Pd lanciamo questa sfida: intimate alle decine di Sindaci dei Comuni calabresi in predissesto che si riconoscono nel Partito Democratico di non utilizzare i proventi della dismissione del patrimonio edilizio per risanare i bilanci e contrastare la crisi. Loro ne rimarranno certamente entusiasti. Adesso però è bene che i cittadini comincino a capire il vero fine di questi signori. A favore della città o contro?”

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