Sanità Calabria, Imbalzano: “recupero spesa certificato da Ragioneria Generale dello Stato”

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“Quando si parla dei progressi, comunque inconfutabili, registrati in Calabria nel comparto sanità tra il 2010 ed il 2013 si rischia sempre di urtare sensibilissime suscettibilità e di provocare reazioni scomposte da parte di chi tra il 2005 ed il 2010 ha amministrato nel modo che sappiamo questa Regione”.

E’ quanto afferma Candeloro Imbalzano Presidente della II Commissione “Bilancio, Programmazione Economica, Attività Produttive e Fondi Comunitari”. “Ma i numeri non sono opinioni e meno che mai lo sono oggi, specie quando il recupero della spesa sanitaria nella nostra regione viene autorevolmente certificato niente meno che dalla Ragioneria Generale dello Stato” – sottolinea Imbalzano. “Può anche non piacere, ed è legittimo, ma i fatti sono questi e bisogna farsene una ragione”, aggiunge l’esponente politico.

“Una ulteriore prova, ove necessitasse, degli enormi sforzi compiuti in questi ultimi anni per ridurre il deficit complessivo sanitario è rappresentato dalla incontestabile premialità di 411 Milioni di Euro, sbloccata nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri”, continua il presidente della II Commissione.

“Invece di mobilitare le forze all’interno del Consiglio regionale, alla luce di questi positivi risultati, per sollecitare il Governo di ‘larghe intese’ ad anticipare la fine del Commissariamento per poter dismettere la camicia di forza di un Tavolo ‘Massicci’ ormai diventato insopportabile, con conseguenti decisioni imposte per le strutture sanitarie calabresi, si continua, secondo Imbalzano, ad abbandonarsi alle solite, sterili polemiche che non giovano a nessuno e meno che mai ai malati della nostra regione”.

“Considerazione che vale anche per quei consiglieri regionali della minoranza, che con insopprimibile tentazione demagogica , continuano a ripetere la stantia litania di un fondo sanitario regionale non ripartito equamente e sbilanciato a favore dell’ASP di Reggio”, prosegue il consigliere regionale.

“Su questo versante, come non ricordare a costoro che, a differenza di oggi, per decenni ci sono state più Calabrie, mentre oggi – conclude Candeloro Imbalzano – si dimostra quotidianamente, in tutti i comparti, che la Calabria è una e più unita che mai”.

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