Messina, vietata la coltivazione e la vendita di fave e piselli per due casi di favismo

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Gli agenti della Polizia municipale e gli organi di vigilanza dell’Azienda Sanitaria Provinciale sono stati incaricati del controllo e dell’esecuzione dell’ordinanza del Commissario Straordinario Luigi Croce che, per due casi di favismo, vieta la coltivazione di fave e piselli, per un raggio di 300 metri e la vendita in forma sfusa, per un raggio di 150 metri, dall’abitazione di un minore a Giampilieri Superiore contrada S. Lucia complesso Gabbiano Azzurro Pal. A; dall’abitazione di un altro minore in via Gloria, 7 a Ganzirri e dalla Scuola Francesco Petrarca via Consolare Pompea – Ganzirri. Nel raggio di 150 metri dalle abitazioni e dall’istituto, la vendita di leguminose fresche, preconfezionate in sacchetti sigillati, può essere effettuata solo a condizione che nell’esercizio commerciale sia esposto, bene in vista, un cartello che segnali al “cittadino a rischio di crisi emolitica da favismo” la presenza nel locale di leguminose fresche; tale obbligo riguarda tutti gli esercizi commerciali cittadini, come previsto dal provvedimento sindacale n. 59 del 23 marzo 2012. Nei confronti dei contravventori è prevista la denuncia all’Autorità giudiziaria (art. 650 del Codice Penale). Con le stesse ordinanze sono stati inoltre revocati il divieto di coltivazione e vendita di fave e piselli, già disposti attorno alle abitazioni di via Adolfo Celi ex SS.114 Km 4,300 n.105 a Contesse; e in via D. Mangraviti, 25.

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