Reggio: nel 2011 la Guardia di Finanza ha recuperato 141 mln evasi e ne ha sequestrati 510 ai clan

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La Guardia di Finanda di Reggio Calabria ha recuperato redditi non dichiarati per 141 milioni di euro ed ha sequestrato beni alla ‘ndrangheta per 510 milioni di euro. Sono i dati relativi all’attivita’ svolta , nel corso del 2011, in provincia di Reggio Calabria. In particolare, i Reparti del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno perseguito una incisiva azione di aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati dalla criminalita’ organizzata ,volta ad impedire l’infiltrazione dei capitali illeciti nel sistema economico ed alla lotta all’evasione fiscale. L’impegno profuso dal corpo si e’ concretizzato nell’esecuzione di 1.726 attivita’ ispettive in materia di imposte sui redditi e di Iva. Tali ispezioni – si fa rilevare – hanno consentito di constatare ben 141 milioni di euro di materia imponibile sottratta all’imposizione sui redditi, nonche’ un’evasione dell’Iva per 21 milioni di euro. Le indagini hanno consentito spesso di integrare – anche sul versante del contrasto all’evasione fiscale – l’attivita’ di controllo amministrativo con quella di polizia giudiziaria, consentendo di portare all’attenzione della magistratura condotte dolosamente tese alla perpetrazioni di sofisticate frodi tributarie. Fra i casi piu’ emblematici, il comando ricorda l’attivita’ ispettiva condotta nei confronti di una societa’ di capitali, operante nel settore dei servizi, con sede nel capoluogo reggino. La verifica ha permesso di acclarare l’utilizzo, da parte dell’impresa reggina, di fatture false per oltre 12 milioni di euro relative ad acquisti di servizi mai di fatto ricevuti. L’attivita’ di contrasto alle frodi si e’ conclusa con la segnalazione alla magistratura di 133 soggetti ritenuti responsabili, spesso in concorso fra loro, di reati fiscali riconducibili alle seguenti fattispecie: utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (29 violazioni), dichiarazione fraudolenta e infedele (58 violazioni), omessa dichiarazione dei redditi (19 violazioni), occultamento o distruzione della contabilita’ (26 casi). Gli evasori totali scovati ammontano complessivamente a 118 mentre 14 sono risultati evasori paratotali. I redditi occultati da tali categorie raggiungono i 101 milioni di euro con un omesso versamento di IVA pari a 14 milioni di euro. L’attivita’ di contrato al sommerso da lavoro ha permesso di individuare 323 lavoratori ”in nero” e 614 ”irregolari”. I datori di lavoro verbalizzati sono stati 45. A questi vanno aggiunti gli 8 imprenditori denunciati per aver fittiziamente assunto 550 braccianti agricoli ai quali sono state indebitamente erogate provvidenze socio-assistenziali per oltre 1,1 milioni di euro.

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