“Il viagra prova che Matteo Messina Denaro non si è consegnato”: parla l’avvocato di Provenzano

Le teorie del complotto dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro sono state numerose, ora l’avvocato Di Gregorio ne smonta una senza mezzi termini

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Da quando Matteo Messina Denaro è stato arrestato, dopo 30 anni di latitanza, le teorie complottiste si sono succedute una dopo l’altra. Una fra tutte riguarda il fatto che, secondo i complottisti più convinti, il boss di Cosa Nostra si sarebbe fatto arrestare in nome di chissà quale patto, suggellato chissà con chi.

Ora, a prescindere dall’evidenza che i fatti avvenuti la mattina dell’arresto dimostrano che così non è, a smontare questa fantasiosa tesi arriva l’avvocato Rosalba Di Gregorio, che difese e suo tempo Bernardo Provenzano. Di Gregorio fu tra i primi a denunciare come impostore il falso pentito Vincenzo Scarantino, nel processo per la strage in cui perse la vita Paolo Borsellino. 18 anni dopo quella denuncia il processo finì con la scarcerazione di 7 imputati: non c’entravano con l’attentato, a differenza di quanto raccontato da Scarantino.
Sull’ipotesi che Messina Denaro possa richiedere un trattamento diverso dal carcere ostativo, Di Gregorio pensa che sia una strada da percorrere. “Comunque penso che su questo versante Messina Denaro sia sfortunato, basta vedere cosa sta succedendo con il caso Cospito – lo dice la legale in un’intervista al Corriere della Sera -. Ci sono fortissime resistenze su una possibile attenuazione del 41 bis, misura che io ritengo palesemente incostituzionale. Poteva avere una giustificazione in una fase emergenziale, ma non può diventare una misura permanente”.

“Non credo ad ipotesi complottistiche come quelle fatte da Scarpinato e altri – precisa ancora l’avvocato -. Penso piuttosto che sia progressivamente crollato il suo sistema di autodifesa, visto anche l’aggravarsi della malattia”. Di Gregorio esclude che Messina Denaro possa essersi consegnato: “se si fosse consegnato avrebbe avuto l’accortezza di far sparire dal covo almeno il Viagra”. “Può sembrare una battuta, ma quel tipo di ritrovamento fa fare una malafiura (una brutta figura) nell’ambiente e cozza con una certa immagine. Inoltre credo che dietro l’arresto ci sia un lavoro pazzesco degli inquirenti”.

Come se non bastasse quella mattina Messina Denaro aveva inviato un messaggio ad una sua ‘amica’ di chemio chiedendole se quel giorno si sarebbero visti. E questo non è di certo un messaggio che un uomo consapevole che sta per finire al 41 bis per tutto il resto della propria vita invierebbe a chicchessia.

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