La denuncia pubblica di De Luca e Mario Macrì rischia di muovere un caos incredibile all’interno della sanità messinese e siciliana: oggi La Paglia è il principale artefice dell’emergenza, secondo il Sindaco di Messina, ma il problema potrebbe essere molto più profondo
La diretta social di ieri pomeriggio da Cateno De Luca rischia di sollevare un polverone gigantesco grande quanto tutta la Provincia di Messina, e chissà, forse anche di più. Da settimane è frontale l’attacco nei confronti dell’Asp guidata dal direttore generale Paolo La Paglia, tanto da spingere il primo cittadino a “chiederne la testa”. Ha minacciato, anzi presentato, infatti le dimissioni da Sindaco della città: “O me o lui”, è il messaggio rivolto all’assessore alla Sanità Ruggero Razza e al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Eppure De Luca giura di andare avanti con la sua battaglia, attraverso denunce, esposti alla Procura e a suon di ordinanze che, purtroppo, penalizzano l’unica parte lesa della situazione: il popolo. Tracciamento dei contagi ormai perso da settimane, tamponi che spariscono, sistema dei rifiuti per i cittadini positivi totalmente in palla e, come se non bastasse, posti in terapia intensiva dichiarati ma che in realtà non esistono. Ma sarà vero?
Stando a questi dati, sembra esserci stata dunque una connivenza generale nel fornire i numeri alla Regione, pensando probabilmente che nessuno se ne sarebbe accorto. E questo è avvenuto allo stesso modo anche a Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo e Patti, come documentato dal Sindaco De Luca che oggi fa bene a “spronare” le coscienze di La Paglia, in primis, affinché si faccia chiarezza su ciò che è accaduto. Sul perché i direttori delle unità, dove andavano installati quei posti letto, hanno dichiarato erano attivabili, quando in realtà non era così. Sarebbe una catena di omissioni che riguarda sia chi ha fornito i dati e sia chi li ha accettati senza accertarsi che fosse vero. Una nuova commissione inviata dalla Regione Siciliana ha effettuato un nuovo sopralluogo e in questi giorni dovrebbe arrivare una comunicazione ufficiale. I messinesi aspettano, il Coronavirus intanto però continua a circolare.
L’unico al momento ad uscirne in modo (quasi) egregio è proprio De Luca, che in pratica si sta tirando fuori da questo “modo di fare”, visto che denunciare la problematica non ha spinto i vertici a trovare una soluzione, ma ha portato solamente ad attaccare chi solleva la polvere nascosta da sotto il tappeto. Se fosse come affermato dal Sindaco di Messina, il direttore generale La Paglia avrebbe dovuto chiedere spiegazioni ai suoi sottoposti e ai primari dei presidi che hanno falsificato i numeri. Chi è stato a Patti, Milazzo e Taormina a dichiarare l’attivazione di quei posti letto senza che ne abbiano i requisiti e né il personale utile a mantenerli? Le indagini della Procura, stimolate dal Sindaco di Messina, sicuramente stanno andando avanti e solo il tempo potrà dare risposte e far venire a galla la verità.