C’è una classifica che, più di ogni altra, racconta la vera dimensione di una piazza. Non è quella dei gol segnati, né quella dei punti conquistati: è la media spettatori. Un parametro che non mente, perché misura una cosa che non si compra, non si improvvisa, non si finge: l’amore della gente. Ed è proprio lì, in questa graduatoria speciale, culturale, identitaria, che il Palermo compie un’impresa che va oltre il campo. E che poi forse, anzi sicuramente, non è un’impresa, considerando l’importanza della piazza. Con 29.482 spettatori di media, i rosanero si posizionano all’ottavo posto in Italia, secondo la classifica pubblicata da Prime Video Sport Italia. Un dato che da solo basterebbe a raccontare cos’è Palermo, cosa rappresenta e perché continua a essere una realtà che non smette mai di battere forte.
Sopra il Palermo ci sono soltanto Milan, Inter, Roma, Napoli, Juventus, Lazio e il Genoa: tutte piazze storiche, tante delle quali stabilmente nell’élite del calcio italiano. Che una squadra di Serie B si collochi immediatamente dopo questo blocco di “big” non è normale: è un segnale. Un segnale che si rinforza oggi con una società forte, strutturata e con una visione chiara: il City Football Group non è più una novità, è una realtà consolidata che ha trasformato il club in un ambiente moderno, organizzato, credibile.
A questo si aggiunge un tassello decisivo: l’arrivo in panchina di Filippo Inzaghi, uno che ha vinto la Serie A da calciatore diverse volte e la Serie B da allenatore altrettante. Un tecnico con carisma, idee chiare e capacità di costruire una mentalità vincente. E non è tutto: il Palermo può contare su giocatori di livello assoluto per la categoria. Tra i ruoli più delicati ci sono due certezze: Joronen, portiere da massima serie piena, e Pohjanpalo, un attaccante dal profilo importante, abituato a segnare con continuità.
Tutti segnali che convergono verso un’unica direzione:
Il Palermo non è più un progetto in costruzione, è un club che può pensare seriamente alla Serie A. Certo, quella Serie A va ancora conquistata sul campo. Sono passati un po’ di anni dall’ingresso del City Group, e il percorso non è stato sempre lineare. Ma oggi, guardando la squadra, la società e soprattutto la gente, è impossibile non percepire una sensazione diffusa: questa potrebbe essere davvero la stagione giusta. Perché se c’è qualcosa che i numeri degli spettatori dimostrano, è che Palermo non ha nulla da invidiare a nessuno. Anzi: per sostegno, passione e bacino d’utenza, la città è già proiettata verso l’élite del calcio italiano. Manca solo l’ultimo passo.
