Il Presidente del Palermo Dario Mirri è stato intervistato da Dazn per la rubrica “Professione Presidente”, affrontando numerosi argomenti riguardanti il passato, il presente e il futuro rosanero. “Sono da sempre abbonato al Palermo, da 56 anni, anche adesso che sono il Presidente del Club. È un gesto d’amore che continuerò a fare sempre. Adesso guardo le partite in tribuna, però mi manca quella leggerezza e quella spensieratezza che contraddistinguono i tifosi. Essere Presidente del Palermo è un sogno realizzato, ogni tanto per vedere se è vero cerco su Wikipedia”.
Lo stadio del Palermo è intitolato a Renzo Barbera, zio di Mirri, e per lui è ovviamente un orgoglio: “zio Renzo è stato quello che mi ha insegnato i valori, che cosa è il Palermo e cosa può essere il Palermo. Guardavo lui da bambino e riconoscevo in lui questa partecipazione enorme per le sorti della città, dei tifosi, ma soprattutto dei palermitani, perché lui vedeva nel Palermo qualcosa che ci rappresentava. Devo dire che è quello che ho sognato di fare e che spero di continuare a fare: fare del Palermo qualcosa che rappresenti tutta la città. E quindi il fatto che lo stadio sia intitolato a lui è bellissimo”.
Immancabile il passaggio a City Group, di cui Mirri è stato grande protagonista. “Sono state notti di sofferenza, paura e desiderio: volevo fortemente che loro proseguissero il lavoro intrapreso da noi. Ferran Soriano è di Barcellona, conosce le nostre radici e ci siamo trovati subito. Il City Football Group è il futuro del Palermo, si può solo crescere grazie al loro contributo, alle loro competenze e noi siamo orgogliosi di essere parte di questo gruppo grande e vincente. Quando riusciremo a portare il Palermo in Serie A, la sinergia con il City Football Group crescerà ancora di più, anche sotto il profilo tecnico”.
Parole d’elogio per mister Inzaghi: “è una persona con un entusiasmo contagioso, una determinazione straordinaria. Questo entusiasmo non va mortificato dai risultati, ho paura che una sconfitta lo possa smorzare. Per questo dico ai tifosi di sostenerlo, perché lui rimarrà qui per tanto tempo, ha sempre parlato di volontà di restare con un percorso medio-lungo. Quando impareremo a governare la sconfitta, allora si cominceranno a costruire le vittorie e saremo in grado di vincere. Sono legatissimo a questi ragazzi, il mio sogno è rendere felice il popolo palermitano e vincere la Coppa Italia, che è un trofeo che ci manca: le tre finali perse le ricordo benissimo, per me sarebbe una soddisfazione incredibile”.
Un passaggio è anche per il capitano Matteo Brunori: “con lui c’è un rapporto personale molto forte, per motivi oggettivi. Siamo insieme da quattro anni: all’inizio, per contenere i costi delle trasferte, viaggiavamo in nave anche due volte pur di evitare l’albergo o l’aereo. Quando si condividono esperienze di questo tipo, nasce un legame profondo, una relazione personale ulteriore rispetto ad altri, semplicemente perché è con noi da più tempo. I numeri parlano da soli: Matteo ha segnato quasi 80 gol. È chiaro che sta attraversando un momento particolare della sua vita e della sua carriera. Quello che è importante è che continui a fare esattamente ciò che ha fatto finora, e a sentirsi capitano della nostra squadra nella maniera più completa, a prescindere dal fatto che giochi o meno. Lui anche da non giocatore, come nelle ultime partite, continua a dare un contributo fondamentale alla crescita degli altri ragazzi. È un ragazzo estremamente intelligente e sensibile: mi dice che vuole vivere a Palermo, che sta cercando casa qui. Lo dico ai tifosi: quando hanno qualche dubbio, ricordino che ha scelto Palermo per far crescere la sua unica figlia, e che il suo sogno è restare a vivere in questa città. Detto questo, credo ci sia poco da aggiungere riguardo alla sua partecipazione nella nostra squadra”.
