Una richiesta di pizzo, ben 250 mila euro per “una messa a posto”: una minaccia fatta in videochiamata dai due estorsori, dal carcere dove erano detenuti, al capo cantiere, tramite un cellulare. È l’estorsione subita dai dipendenti della Cosedil, ditta che fa capo ad Gaetano Vecchio, presidente di Confindustria Sicilia. Teatro dell’episodio il cantiere del risanamento di Fondo Fucile, in via Socrate a Messina, finanziato con risorse del Pnrr.
Il sindaco di Messina, Federico Basile, e lo stesso Vecchio ricevuto in municipio, lanciano un appello: “non lasciarsi condizionare dalle intimidazioni e confidare nello Stato”.
