Continua la programmazione in remoto del Circolo Culturale “L’Agorà” con un nuovo incontro sul tema “Lajos Kossuth e Giuseppe Mazzini”. Con l’Alto Patrocinio dell’Ambasciata di Ungheria il Circolo Culturale “L’Agorà” ed il Centro studi italo-ungherese “Árpád” hanno organizzato un incontro che ha registrato le presenze del Primo Consigliere Dott. Zoltán Adány dell’Ambasciata di Ungheria, di Pietro Finelli (Direttore “Domus Mazziniana” Pisa); Gianni Aiello (Presidente Circolo Culturale “L’Agorà”) ed Antonino Megali (Vice presidente Circolo Culturale “L’Agorà”). Diversi sono stati i momenti di riflessione e di analisi su tali figure e negli ambiti in cui vissero ed operarono: da quello diplomatico, storico, a quello inerente gli aspetti filatelici.
La giornata di studi, come evidenziato nel testo epistolare da parte del Primo Consigliere Dott. Zoltán Adány dell’Ambasciata di Ungheria, rappresenta un autorevole contributo alla promozione del dialogo interculturale, offrendo spunti e riflessioni molto interessanti su un periodo storico di grande fermento e di profonde trasformazioni politiche, sociale e culturali. Un filo rosso collega vari territori del continente Europeo, intrecci di riferimenti storici tra Calabria, Genova, Pisa, Londra, il territorio ungherese e le figure di Lajos Kossuth e Giuseppe Mazzini. L’oppressione fiscale borbonica e ideali liberali, culminando nel tragico epilogo dei Fratelli Bandiera (1844) che sbarcarono in Calabria ma furono traditi, catturati e fucilati a Cosenza (Vallone di Rovito) nel luglio 1844, diventando martiri del Risorgimento.
Pillole storiche: i moti mazziniani
I moti mazziniani in Calabria si concentrarono soprattutto nel 1847, i moti di Reggio Calabria e Gerace anticiparono i moti europei del 1848. Reggio si sollevò il 2 settembre, ma la rivolta fu duramente repressa dalle truppe borboniche. Dopo le dure azioni repressive che si registrarono nella Città dello Stretto, la rivolta si estese a Gerace, dove patrioti come Michele Bello e altri vennero catturati e fucilati, simbolo della resistenza calabrese. I rapporti di Mazzini con la Calabria furono profondi a livello ideologico, con la regione che rappresentava un terreno fertile per le idee mazziniane di unità e repubblica, ispirando moti insurrezionali e la diffusione della Giovine Italia, nonostante i ripetuti fallimenti e le repressioni che costrinsero Mazzini all’esilio, con i calabresi che parteciparono attivamente ai moti del 1848 e alle successive lotte per l’Unità nazionale.
Giuseppe Mazzini e Benedetto Musolino sono due figure del Risorgimento italiano, legate da un rapporto complesso: Giuseppe Mazzini è il grande ideologo repubblicano, profeta dell’unità nazionale tramite insurrezione popolare e ideali democratici, mentre Benedetto Musolino fu un patriota meridionale, inizialmente vicino a Mazzini ma critico verso la sua strategia, che divenne un punto di riferimento per la democrazia del Sud e che, postumo, scrisse un’opera che analizzava criticamente il mazzinianesimo, pur riconoscendo i meriti di Mazzini, soprattutto in ambito meridionale.
Lajos Kossuth e Giuseppe Mazzini sono due figure chiave del risorgimento europeo, noti per essere patrioti repubblicani e democratici che hanno lottato per l’indipendenza nazionale e l’unificazione dei rispettivi paesi, Italia e Ungheria. Entrambi furono esiliati per le loro attività politiche e furono stretti alleati, lavorando insieme per promuovere ideali democratici attraverso il Comitato democratico europeo fondato a Londra insieme a Alexandre-Auguste Ledru-Rollin. L’Europa di Kossuth e Mazzini era concepita come una rete di nazioni libere e indipendenti, unite da valori democratici e repubblicani, in cui i popoli si liberassero dall’assolutismo e dai poteri stranieri. Mazzini fondò la Giovine Europa nel 1834, un’organizzazione sovranazionale che univa movimenti simili come la Giovine Italia, la Giovine Polonia e la Giovine Germania, con l’obiettivo di una rivoluzione popolare europea.
L’idea era quella di un’alleanza di popoli fratelli che avrebbero dato vita a repubbliche democratiche. La Giovine Europa l’associazione, fondata da Mazzini nel 1834, mirava a creare un’organizzazione democratica transnazionale. Era composta da sezioni nazionali (come Giovine Italia, Giovine Polonia e Giovine Germania) che agivano per l’indipendenza dei propri popoli. L’obiettivo era l’emancipazione dei popoli dai regimi assolutistici e stranieri. Le linee guida erano di una Europa formata da nazioni repubblicane: L’idea centrale era la creazione di un’Europa di stati indipendenti, basati sulla sovranità popolare e su principi democratici e repubblicani. Si trattava di un’alleanza di popoli che avrebbero dovuto lottare insieme contro le potenze oppressive. Sebbene il contributo specifico di Lajos Kossuth sia diverso da quello di Mazzini, entrambi condividevano l’obiettivo di un’Europa di nazioni libere e l’opposizione ai poteri imperiali.
Il magiaro Lajos Kossuth era impegnato nella lotta per l’indipendenza dell’Ungheria dall’Impero Asburgico, una lotta che si inseriva nella cornice più ampia di un rinnovamento nazionale europeo. Nel 1841 Lajos Kossuth fondò il Pesti Hirlap, mentre nel 1847 venne eletto deputato rappresentando il Comitato di Pest e nello stesso anno, insieme ad una delegazione, si recò a Vienna, dove venne concessa la costituzione di un ministero e la cui assemblea portò all’ordine del giorno una serie di leggi, conosciute anche come le leggi del 1848, fra le quali si registrano l’annessione della Transilvania e della Croazia, l’introduzione della lingua ungherese come lingua ufficiale. Lajos Kossuth guidò l’ala democratica-radicale dei nazionalisti ungheresi che attuò l’indipendenza dell’Ungheria dall’Impero austriaco durante i moti del 1848 e che durò fino all’agosto del 1849. Il 21 maggio del 1849 le truppe zariste russe entrano a Pest e Kossuth è costretto a trasferirsi a Szegedh, dove, non potendo più continuare la lotta contro gli Asburgo, trasmette i poteri a Görgey (11 agosto 1849) e ripara in Turchia, dove viene internato prima a Vidin, poi a Sumla, e finalmente a Kutahiyyeh in Anatolia: inizia la via dell’esilio, Francia, Stati Uniti, alcune delle tappe, mentre a Londra riprese i contatti con Giuseppe Mazzini.
Successivamente si stabilì a Torino dove si spense il 20 marzo 1894 e la sua salma venne riportata in Ungheria. Dopo la fine del secondo conflitto mondiale una sua statua venne collocata nel colonnato della Piazza degli Eroi a Budapest, al posto di quella dell’imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria.

