In Sicilia solo il 32,3% degli adolescenti legge libri al di fuori di quelli scolastici, la percentuale più bassa in Italia, rispetto alla media italiana del 53,8%, solo il 39,7% ha visitato mostre o musei (contro la media nazionale del 50,1%), il 31,5% siti archeologici (40,2%). Il 39,6% è andato a teatro, una percentuale maggiore rispetto alla media italiana del 33,2%, mentre solo e il 24,3% a un concerto – la percentuale più bassa tra le regioni italiane – 33,3% è la media nazionale.
Il 30,6% non fa alcun tipo di attività fisica (18,1%), la quota di sedentari più elevata dopo la Calabria Sono alcuni dei dati contenuti nella XVI edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Senza filtri”, diffuso oggi – a pochi giorni dalla Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza – da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Dal report emerge che cambiano anche le configurazioni delle famiglie: sempre più adolescenti sono figli unici in Italia (sono il 22% e le famiglie con adolescenti che hanno un solo figlio sono il 27,5%) e oggi quasi un adolescente su 4 vive con un solo genitore (il 4,4% delle famiglie con figli adolescenti sono composte da un padre monogenitore e il 18,5% da una madre sola).
Preoccupa il rapporto con l’intelligenza artificiale
Il 41,8% dei ragazzi e delle ragazze tra i 15 e i 19 anni intervistati afferma di essersi rivolto a strumenti di Intelligenza artificiale per chiedere aiuto in momenti in cui si sentiva triste, solo/a o ansioso/a. Una percentuale simile, oltre il 42%, per chiedere consigli su scelte importanti da fare (relazioni, sentimenti, scuola, lavoro). Il 92,5% degli adolescenti ascoltati utilizza strumenti di IA, contro il 46,7% degli adulti. Il 30,9% – quasi un/a ragazzo/a su tre – tutti i giorni o quasi, il 43,3% qualche volta a settimana, solo il 7,5% non la utilizza mai.
Il motivo è semplice: con l’intelligenza artificiale i ragazzi affermano di sentirsi compresi, apprezzati e – soprattutto – mai derisi e giudicati. Un’analisi grave e allarmante, su cui le Istituzioni devono vederci chiaro e comprendere in che modo è possibile aiutare le nuove generazioni: sempre più fragili e sole.
