“La grande illusione” una lunga lettera sui fondi europei destinati alla Sicilia | DETTAGLI

La lettera di Vicky Amendolia (SD Socialdemocrazia) e Letterio Grasso (Azione) sui fondi europei destinati alla Regione

“C’è un primato che la Sicilia difende con costanza quasi eroica: quello dell’immobilismo. A metà del nuovo ciclo di programmazione europea 2021-2027, l’Isola è ancora impantanata nei suoi stessi meccanismi amministrativi. Secondo dati pubblicati da vari media, la Sicilia ha speso appena il 4% dei fondi FESR 2021-2027, pari a 234 milioni su 5,8 miliardi, con 93 procedure attivate per 3,6 miliardi e 356 interventi rendicontati (¹). Un dato che fotografa l’ennesimo ritardo strutturale e pone l’Isola al penultimo posto in Italia, subito dopo il Molise. Eppure, di fronte a cifre tanto sconfortanti, l’amministrazione regionale continua a proclamare risultati e ad annunciare “nuove fasi di accelerazione”.” Inizia così la lettera di Letterio Grasso e Vicky Amendolia.

“In realtà, la Regione ha solo attivato procedure e non speso risorse reali, mentre i pagamenti rimangono sostanzialmente fermi. È l’immagine perfetta di una burocrazia che scambia la compilazione di un modulo per una politica di sviluppo. Sul fronte del PNRR, l’immagine non è meno impietosa. A ottobre 2025, secondo i dati ufficiali e come confermato da ANSA, la Sicilia ha speso complessivamente il 32,72% dei fondi assegnati, e come Regione-ente attuatore il 27,92% (²). Ma il vero dato che conta è quello della rendicontazione a Bruxelles: appena il 7% delle somme erogate risulta effettivamente validato e trasmesso ai servizi della Commissione UE (³). Otto mesi prima delle principali scadenze, questa è la prova di una macchina amministrativa che corre sempre in ritardo — e sempre verso il disastro. Non è la prima volta. Nel ciclo 2007-2013, la Sicilia restituì 117 milioni di euro all’Unione Europea per disimpegno automatico, pari al 73% di tutte le perdite italiane (⁴).” aggiungono

“Nel 2014-2020 riuscì a evitare un nuovo disastro certificando 3,8 miliardi di euro, ma solo grazie alle deroghe introdotte durante la pandemia — cofinanziamento UE al 100% e overbooking finale (⁵). Non un modello virtuoso, ma un salvataggio d’emergenza. Oggi, con un mandato regionale ormai prossimo alla conclusione e senza risultati strutturali da rivendicare, il rischio di ripetere quella corsa finale è altissimo. La Regione continua a riorganizzare i fondi «per non perderli», anziché spenderli per trasformare davvero il territorio. Le riprogrammazioni si susseguono, ma la sostanza non cambia: troppe direzioni generali, troppe firme, troppi passaggi. Gli assessorati lavorano in compartimenti stagni, i dirigenti generali preferiscono non firmare per non sbagliare, i controlli si moltiplicano e la paura di responsabilità blocca tutto.”

Il prosieguo della lettera

“Nel frattempo, si celebrano «procedure avviate» come se bastasse aprire un bando per dire di aver speso. Quindi, il copione si ripete: i fondi ci sono, ma la macchina resta ferma. Il problema non è la mancanza di risorse, ma di governance: la Regione ha più “autorità di gestione” che idee, e più dirigenti che risultati. Manca una regia unica, una Delivery Unit regionale capace di garantire controllo, tempestività e trasparenza, come previsto dall’articolo 73 del Regolamento (UE) 1060/2021 (⁶). Ogni euro dovrebbe avere un responsabile, un cronoprogramma vincolante e un sistema automatico d’allerta sui ritardi. Serve poi un sistema di premialità e penalità per i dirigenti, in linea con l’articolo 45 del D.Lgs. 165/2001 e l’articolo 10 del D.Lgs. 33/2013, affinché la carriera di chi lavora nel pubblico sia legata ai risultati, non alle appartenenze (⁷).”

“Occorre applicare pienamente la trasparenza totale, prevista anche dal D.Lgs. 77/2021 (governance PNRR), che impone pubblicazione costante di dati, cronoprogrammi e stati d’avanzamento (⁸). In Sicilia, invece, la trasparenza resta un concetto evocato, non praticato. La semplificazione amministrativa, che il nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023) ha reso possibile, è rimasta lettera morta (⁹). Le imprese attendono mesi per un pagamento; i comuni devono ancora stampare faldoni di carte per ottenere un’autorizzazione. L’innovazione tecnologica è un titolo di convegno, non una prassi amministrativa. Si sarebbe dovuto, e si può ancora, introdurre un piano di spesa anticipata, conforme all’articolo 95 del Regolamento 1060/2021, che permetta di finanziare immediatamente i progetti cantierabili e di monitorarli con strumenti digitali (¹⁰).”

“E sarebbe indispensabile una visione integrata dello sviluppo, come impone l’articolo 23 del Regolamento UE 1060/2021, che coordini i fondi in un disegno unitario — non una somma di micro-bandi a pioggia (¹¹). Ma in Sicilia si continua a “rimodulare” invece di programmare, a “riprogrammare” invece di costruire. E così, mentre i fondi 2021-2027 rischiano di arrivare al 2029 con le stesse percentuali di spesa di oggi, il PNRR si avvia verso la chiusura con una rendicontazione reale da prefisso telefonico. Non è un caso se qualcuno parla di “fondi europei da prefisso”, un titolo che riassume con perfetta ironia il dramma siciliano: la spesa che non spende, la rendicontazione che non rende, e la politica che racconta. Se non si cambia passo ora, la fine del mandato sarà una corsa disperata per non perdere l’ennesima occasione.”

“Bruxelles non chiede miracoli, ma risultati; Roma ha già trasferito le risorse. Tocca alla Regione dimostrare di saperle utilizzare. Perché ogni euro non speso — o speso e non rendicontato — non è solo una perdita contabile: è un furto di futuro. E in Sicilia, questa incapacità non è più soltanto una colpa politica.” concludono

È diventata un tradimento civile. Bibliografia e riferimenti normativi 1. Gazzetta del Sud, “Fondi europei, penultimi in Italia”, di Andrea D’Orazio, 31 ottobre 2025, pag. 15. 2. ANSA, “Fondi PNRR in Sicilia: spesa al 32,72% totale e 27,92% per la Regione”, 17 ottobre 2025. 3. RGS – MEF e servizi regionali PNRR, “Monitoraggio Rendicontazioni 2025”: quota rendicontata al 7%. 4. ANSA, “Fondi UE, Sicilia perde 117 milioni nel ciclo 2007-2013”, 22 dicembre 2016. 5. EuroInfoSicilia, “PO FESR 2014-2020: spesa certificata 3,8 mld euro”, 2024. 6. Reg. (UE) 1060/2021, art. 73 ss. – Governance fondi europei. 7. D.Lgs. 165/2001, art. 45; D.Lgs. 33/2013, artt. 10 e 35 – Performance e trasparenza dirigenza. 8. D.Lgs. 77/2021 – Governance PNRR e obblighi di pubblicazione. 9. D.Lgs. 36/2023 (Codice dei Contratti Pubblici), artt. 19-21 e 225 ss. 10. Reg. (UE) 1060/2021, art. 95 – Prefinanziamento e pagamenti intermedi. 11. Reg. (UE) 1060/2021, art. 23 – Coerenza strategica dei Programmi. 12. Reg. (UE) 2021/241 (PNRR), art. 12 – Obblighi di rendicontazione e trasparenza.