“Un passo indietro è dire poco, abbiamo fatto diversi passi dietro. Approccio mentale blando e superficiale. Nel secondo tempo non possiamo fare una partita così blanda, così superficiale, con ‘il compitino’. Ognuno faceva il compitino e poi abbiamo abbassato il ritmo contro una squadra che si doveva solo difendere. Sarebbe stato meglio se fossimo rimasti in undici perché probabilmente saliva l’attenzione, saliva la voglia di stare un po’ più attenti. Invece siamo stati apatici, abulici, abbiamo tirato pochissimo in porta, ci sono stati pochissimi spunti individuali”. Così il tecnico giallorosso Alberto Aquilani al termine della sfida tra Empoli e Catanzaro, vinta dai toscani per 1-0 nonostante l’uomo in meno.
L’allenatore, in conferenza stampa, si mostra abbastanza arrabbiato e irritato per l’atteggiamento della sua squadra, a maggior ragione dopo tre vittorie di fila. “La palla sembrava che fosse per noi troppo pesante. Non eravamo fenomeni ieri, non siamo dei brocchi oggi. Abbiamo fatto cinque cambi, abbiamo provato a mettere tutte le armi più offensive possibili in campo ma non c’era verso. Poteva durare due ore e questa partita non l’avremmo vinta. Mi auguro che questa gara diventi un insegnamento, sul fatto che noi i ritmi non li possiamo abbassare. C’era la possibilità di alzare quella famosa asticella di cui si parla sempre e oggi non l’abbiamo alzata”.
