Sempre più solo, sempre più ultimo, sempre più contestato. Dopo 9 giornate nel girone C di Serie C, numeri impietosi per il Siracusa: solo 3 punti, frutto di una sola vittoria; poi sempre sconfitte, ben 8. La posizione di Turati però, pur restando in bilico, non si muove dalla panchina: la società, infatti, continua a dargli fiducia. Ma il Presidente Ricci, che ad agosto aveva parlato alla stampa prendendosi le sue responsabilità, questa volta punge lo stesso allenatore e i calciatori.
“A metà del mese di agosto ho convocato una conferenza stampa nella quale ho ritenuto doveroso assumermi la responsabilità per alcuni errori commessi nella gestione del club. Si è trattato di un gesto sincero, ma anche di un atto funzionale a togliere pressione allo staff tecnico e alla direzione sportiva, affinché potessero lavorare con serenità e concentrazione” afferma il Presidente. “Tuttavia, oggi ritengo che sia arrivato il momento di un’assunzione di responsabilità condivisa. È giusto che ciascuno, nell’ambito delle proprie competenze, si faccia carico delle proprie decisioni e del proprio operato”.
“Desidero chiarire, una volta per tutte, che le decisioni riguardanti l’aspetto tecnico e sportivo — dalla scelta dei giocatori nuovi, alle riconferme, fino alla costruzione della rosa — sono state interamente assunte dal direttore sportivo e dall’allenatore. La presidenza, nel pieno rispetto dei ruoli e delle professionalità, non è mai intervenuta nelle scelte di campo, né ha fornito indicazioni tecniche o suggerimenti sulle valutazioni dei singoli”.
“Il mio compito, come presidente, è stato quello di comunicare ai collaboratori il budget a disposizione per la stagione, un budget che, per inciso, non è stato ancora completamente utilizzato. Ho ritenuto e ritengo tuttora che la serenità e l’autonomia dello staff tecnico siano elementi fondamentali per costruire un progetto credibile e duraturo. Non ho mai fornito indicazioni sul lavoro dell’allenatore, né espresso giudizi sulle scelte tecniche o tattiche. Non rientra tra le competenze di un presidente entrare nel merito di tali questioni: il campo deve essere territorio esclusivo di chi lavora ogni giorno con la squadra”.
“Il mio impegno verso questa società, verso i nostri tifosi e verso la città di Siracusa resta immutato. Ma è doveroso, per rispetto del progetto, per ciò che abbiamo costruito in questi 3 anni e delle persone che vi lavorano, che ognuno risponda delle proprie scelte, così come io ho fatto e continuerò a fare per le mie. I nostri valori ci insegnano che non è importante cadere, anche se può far male, quanto lo sia la capacita di sapersi rialzare. Tutti insieme, società, dirigenti, staff, squadra e sopratutto i tifosi”.
