Fuori una. Fuori due. E chissà quante altre. A chi passa dal “Massimino”, il Catania lascia briciole. E non va male neanche fuori. 24 punti dopo 11 partite, un cammino ottimo, che al momento vale il secondo posto in classifica. Finalmente, forse, Catania può sognare una promozione che quest’anno sembra alla portata. Certo, c’è la Salernitana, c’è il Benevento, ma la squadra rossoblu è stata in grado di batterle entrambe, regalandosi due domeniche da sogno, con uno stadio “sold out” e ribollente di passione. Come, anzi molto meglio, anche di tante piazze di Serie A, in termini di tifo, entusiasmo e atmosfera. Ma tant’è: pur essendo abituati (basti pensare ai pienoni addirittura in Serie D), fa sempre piacere – e anche notizia – un entusiasmo così.
Quella di quest’anno – con appunto 24 punti in 11 partite – è la miglior partenza del Catania nelle ultime tre stagioni, da quando c’è stato il ritorno in C. 15 punti alla prima dopo la promozione, nell’anno dei quattro allenatori. Molto meglio (19 punti) l’anno scorso, il primo di Toscano. Quest’anno, un +5, e addirittura un +9 rispetto a due anni fa. La migliore del girone C, invece, considerando gol fatti e gol subiti. C’è il miglior attacco con 21 reti e la miglior difesa con 5 reti. I numeri in casa? Neanche a parlarne: 5 vittorie, 1 pari, nessuna sconfitta e ben 15 fatte e zero subite. Nessuno, in sei partite al “Massimino”, è riuscito finora a violare la porta rossoblu.
Mimmo Toscano: il solito, grande protagonista
Sono i numeri di Toscano, in questo avvio, ovvero quelli che l’hanno consacrato come uno dei migliori di sempre in Serie C. Per questo, il Catania lo ha confermato, gli ha dato fiducia e gli ha messo in mano calciatori di livello, alcuni – big veri – ancora neanche pienamente utilizzati. In fase offensiva, non c’è dubbio che ad oggi la spinta stia arrivando da Cicerelli, già protagonista lo scorso anno con la Ternana. Ma è anche la solidità difensiva a premiare il tecnico reggino. Fase che, storicamente, ha sempre voluto curare con particolare attenzione. L’arma del pressing, della riaggressione, della linea alta – e qualcuno per questo lo ha definito “l’Antonio Conte della Serie C” – le principali armi per tenere i pericoli lontani dalla propria porta e al contempo crearne verso quella avversaria. E’ chiaro che, per un lavoro del genere, servano una preparazione adeguata e una condizione fisica ottimale. E anche su questo, su questi dettagli, Toscano si è confermato maniacale. numeri parlano per lui. E oggi Catania può tornare a sognare.
