di Francesco Marrapodi – Appena diciannovenne e indossa la stoffa del campione, la grinta del gladiatore e con una sete inesauribile di sogni. Valerio Farcomeni, figlio della Calabria più autentica e in forza alla Primavera della Lazio, ha ricevuto la chiamata più attesa: quella di Maurizio Sarri. Classe 2006, ieri è arrivato infatti per Farcomeni l’ingresso nella corte della prima squadra, e non in una gara qualunque, ma nella sfida più iconica e passionale del calcio romano. Esordire nel derby è stato, per questo figlio eccellente della Locride, un evento carico di futuro e che profuma di leggenda.
E così il 2025 si conferma un anno straordinariamente positivo per la Calabria: e nella musica, e nell’arte, e nella cultura, e nello sport. I nostri giovani salgono sempre più in alto, portando la loro eccellente luce nel mondo. È la Calabria che si apre al futuro, ma al tempo stesso richiama le sue radici antiche, quelle della Magna Grecia, quando brillava nelle competizioni di ogni genere, tra le prime al mondo. Oggi, come allora, i calabresi tornano a far vibrare i cuori con talento, orgoglio e passione.
Il sindaco di Bianco esulta
“Un traguardo straordinario” esulta sui social il sindaco di Bianco Giovanni Versace, “per un giovane che abbiamo visto crescere e che, con impegno e sacrificio, è arrivato a vivere da protagonista l’emozione più intensa del calcio romano: il derby della Capitale”. Anche dalla panchina, Valerio ha assaporato quell’atmosfera unica e irripetibile della sfida, portando con sé il buon nome dei calabresi, popolo che non si arrende e che sa trasformare i sogni in realtà. Farcomeni, centrocampista di visione e di carattere, ha la stoffa del campione e la tenacia di chi considera ogni partita un banco di prova, un’occasione di rivincita, un trampolino per raggiungere traguardi sempre più grandi.
E il destino sembra aver già inciso il suo nome nelle cronache del calcio. Con il numero 71 sulle spalle, Farcomeni ha varcato la soglia della prima squadra biancoceleste nel giorno più infuocato dell’anno. Non ha ancora calpestato l’erba della Serie A, ma la sua presenza tra i grandi ha già il sapore della promessa, il profumo delle leggende che nascono. Già autore del gol più bello del Campionato Primavera, Valerio si candida a diventare non solo un talento, ma un simbolo di quella Lazio che guarda avanti con coraggio e di una Calabria che non smette mai di crederci.
Da Bianco all’Olimpico, dal silenzio dei campi di calcio di provincia al boato delle curve romane: il cammino è solo all’inizio, ma la sua traiettoria punta dritta verso l’orizzonte della gloria. Perché i ragazzi come lui scrivono epopee, accendono speranze, ma, soprattutto, regalano ai loro popoli il modo di tornare a sognare. E ora la Calabria guarda questo suo figlio, prezioso e straordinario, con orgoglio e devozione: ieri un ragazzo di Bianco, oggi simbolo di speranza, domani — chissà — un campione destinato a scrivere nuove pagine di gloria nella storia dell’Italia intera.
