A Reggio Calabria monta il dibattito sugli inspiegabili fischi del Granillo al Presidente FIFA Gianni Infantino, premiato ieri con la cittadinanza onoraria di Reggio Calabria e con il prestigioso riconoscimento internazionale quale è il Premio Oreste Granillo, e poi fischiato in modo assurdo la sera allo Stadio. Un tifoso, affezionato lettore di StrettoWeb e presente ieri sera sugli spalti del Granillo, ci ha inviato una testimonianza che pubblichiamo integralmente e che dimostra come ci sia un’altra Reggio, una città seria, ambiziosa, positiva, che apprezza Infantino e che ieri sera lo ha applaudito. Di seguito il testo integrale della lettera.
“Direttore buonasera. Sono uno dei tanti lettori e anche segnalatori (con le mie mail, a volte pubblicate, a volte no) del Suo giornale; mi trovo d’accordo su tutta la sua linea editoriale, ecco perché lo seguo. Ma con l’articolo sui fischi ad Infantino sono in disaccordo. Io stesso ero in tribuna Sud, con mio figlio di nove anni, al quale ho voluto fare assaggiare gli ultimi eroi di un calcio che non esiste più! Sono stato un tifoso da Curva, ormai allontanatomi dal calcio da quasi un decennio (l’ultimo vero derby col Messina, per la serie C, poi sfumata con la scomparsa della Reggina Calcio): ma ormai era evidente che il calcio era cambiato e si era ammalato (a mio modesto avviso), per cui era arrivato il momento, per me, di allontanarmi da una cosa marcia. La passione, mio malgrado, è rimasta, per cui ho continuato a seguire le vicende di questo sport, in maniera virtuale, anche con il contributo del suo giornale. Con operazione nostalgia, come detto, ho voluto far assaggiare a mio figlio i tocchi magici di campioni che, ahimè, non ci sono più. Ero in tribuna sud e fortunatamente non c’erano i cosiddetti ultrà : si fortunatamente non c’erano. Dico questo perché sono il male del nostro calcio: così come organizzati e cosi come essi stessi si definiscono, sono uno dei mali del nostro calcio. Durante Operazione Nostalgia c’erano tantissime famiglie, con bambini, mariti e mogli, nonni e nonne e si sono, ci siamo divertiti anche senza gli ultrà. Qualcuno comunque c’era, così, sparso tra i seggiolini, non come tifoso organizzato. E magari, questo qualcuno, ha fischiato al Presidente Infantino: ma ho sentito davvero pochi e isolati fischi sommersi dagli applausi degli altri dodici, tredici o quindici mila spettatori che magari sono estranei (come me) alle dinamiche della squadra di calcio che attualmente rappresenta la città (altrimenti ogni domenica dovrebbero esserci questo numero di spettatori, non crede?!). Per cui, direttore, sarebbe per me auspicabile che lei correggesse l’articolo: i fischi ad Infantino ci sono si stati e si, l’ho sentiti anche io ed io stesso li ho contestati, cercando di far sentire più forte il mio applauso e l’applauso di mio figlio (magari rivolto alla persona Infantino, da oggi mio concittadino, piuttosto della sua carica istituzionale). La maggior parte delle persone non ha fischiato, direttore, ripeto, compresi io e mio figlio: non è giusto che lei dica ciò, mi sento offeso! E immagino che si possano sentire allo stesso modo, la maggior parte di quelli presenti alla serata Operazione Nostalgia, che nulla hanno a che fare con l’attuale reggina e che non hanno fischiato ad Infantino! Non bisogna fare sempre polemica, altrimenti diventano sterili. Tutto ciò sempre a mio modesto avviso. Spero comprenda ciò che le ho voluto trasmettere. La saluto, Domenico Giunta”.
