A 40 anni dal diploma conseguito presso il liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria nel 1985, gli ex studenti della V M si sono riuniti e sono riusciti, grazie alla preside, di tornare in aula, la stessa dell’ultimo anno laddove la prof.ssa Tita Ferro è tornata a fargli “lezione” nonostante la sua età.
Non sono bastati 45 anni, per gli studenti della ex V M, per smorzare la loro voglia di essere ancora una classe… tanto è il tempo che è servito per riunire le loro strade, da quando hanno affrontato per la prima volta, timorosi, le scale d’ingresso del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria. C’è stato chi ha organizzato, chi è arrivato dall’altra parte d’Italia per l’occasione, chi ha semplicemente sentito gli occhi diventare lucidi per un evento che in pochi sono riusciti a celebrare.
Sì, è vero, altre testate hanno riportato in altre regioni di riunioni, pranzi, cene commemorative di ex compagni di scuola. Ma la V M ha puntato più in alto: giovedì 12 giugno 2025, a 40 anni dal diploma, una lezione “vera”, in un’aula della stessa scuola che li ha ospitati per i cinque anni più formativi della loro vita.
Il vero valore aggiunto, però, è stata la presenza della professoressa che, ad acclamazione unanime, è stata quella che in un solo anno (sì, a lei è bastato) ha “svoltato” la vita di quelli che erano i ragazzi di allora. Adesso, donne e uomini con un sano passato alle spalle, una professione nel presente e ancora tanto da dare per il futuro, hanno ascoltato, pendendo dalle sue labbra, una riflessione da un testo. Un’analisi in cui, ora come allora, l’obiettivo era sempre quello: far ragionare la persona con la propria testa, sviluppare un’indipendenza di pensiero che la rende unica.
E autonoma. Questa donna, che adesso ha 88 anni ma darebbe rispettosamente dei punti anche ai docenti di adesso, è la professoressa Ferro o, come il diminuitivo che lei stessa usa, Tita. Molti ex ragazzi della nostra città le devono molto e in quest’occasione i suoi “nuovamente” alunni sono stati ancora una volta chiamati alla lavagna -stavolta interrogati volontari- per raccontare la loro esperienza e il modo in cui questa persona straordinaria aveva cambiato, arricchito, indirizzato le loro vite. Con la LORO testa.
