Pietro Ciucci, A.D. della Società Stretto di Messina, ha incontrato la stampa reggina in un hotel di Reggio Calabria per fare il punto della situazione sul Ponte sullo Stretto. In merito agli espropri, ha affermato: “noi contiamo di dare un’indicazione dei tempi agli espropriandi, cercando di favorire al massimo soluzioni di tipo volontario. Sono previste delle piccole premialità e delle semplificazioni procedurali per chi concorda volontariamente a cedere il bene. Il rischio dei ricorsi c’è, ma la progettazione per fasi costruttive tiene conto anche di questo, privilegiando quelle attività meno impattanti sul territorio, come l’esproprio di un terreno, più semplice di quello di una casa. Io posso capire che lasciare la propria casa colpirebbe anche me, come tutti, ma l’interesse della collettività a volte contiene anche questi sacrifici”.
In un documento consegnato alla stampa, la Società Stretto di Messina precisa che “i soggetti coinvolti dalle attività di esproprio riceveranno comunicazione diretta digitale (Cassetto virtuale/PEC) o mediante raccomandata con avviso di ricevimento, che consentirà loro di presentare elementi utili per la determinazione dell’indennità. Sarà privilegiata la procedura bonaria in conformità alla vigente legislazione, con l’obiettivo di salvaguardare l’interesse delle parti. A tal fine la Società Stretto di Messina si impegna a promuovere un proficuo rapporto di collaborazione tra i soggetti coinvolti”.
“Fermo restando che la Società Stretto di Messina ha l’obiettivo di salvaguardare l’interesse delle parti, promuovendo la procedura bonaria come soluzione primaria, resta ovviamente impregiudicato il diritto dell’espropriando di richiedere la determinazione dell’indennità, in via amministrativa, tramite una terna di tecnici (di cui uno nominato dallo stesso espropriando, uno dall’espropriante e uno dal Presidente del Tribunale Civile nel cui territorio è censito il bene da espropriare) ovvero in via giudiziale, tramite la Corte di appello competente per il Territorio”.
Il focus sui protocolli
“L’Accordo, aggiornamento del precedente firmato nel 2011, riguarda le procedure e metodologie da adottare per la determinazione delle indennità di espropriazione per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. È un documento tecnico che non ha alcuna “natura politica” tantomeno serve per “tacitare il dissenso”, al contrario testimonia la dovuta attenzione nei confronti del Territorio per un aspetto così importante e delicato come gli espropri.
L’Accordo, in particolare, ha lo scopo di favorire il rapporto di collaborazione tra l’espropriante e l’espropriando, nel pieno rispetto dei diritti, dei principi di equità e di trasparenza. Stabilisce dei criteri unitari, che possano essere applicati per ogni tipologia di opera da realizzare, con lo scopo di privilegiare la mediazione e il confronto fra le parti per una tempestiva individuazione della giusta indennità.
Nell’ottica della collaborazione, il processo concordato incentiva il raggiungimento dell’accordo bonario con gli espropriandi, con forme di semplificazione e certezza sulla liquidazione delle indennità. In particolare, per immobili residenziali ed immobili produttivi sono previste modalità di trattamento adeguate alle rispettive tipologie ed al loro utilizzo, così da non interrompere attività produttive, favorire la tempestiva rilocazione e consentire, con adeguati acconti sull’indennità, l’acquisizione di cespiti sostitutivi di quelli interessati dall’espropriazione.
L’Accordo contiene un elenco di tutte le forme di indennizzo configurabili nella realtà operativa, stabilendo in maniera puntuale i criteri e le formule per la determinazione delle indennità, comprese quelle riguardanti i proprietari degli immobili “frontisti”, ovvero coloro che, ancorché non espropriati, siano posti in adiacenza alle opere dalla cui realizzazione risultino gravati da una servitù o subiscano una permanente diminuzione di valore per la perdita o la ridotta possibilità di esercizio del diritto di proprietà.
Tali fattori tengono conto dei seguenti aspetti:
- diminuzione della luminosità e del soleggiamento;
- inquinamento acustico;
- vibrazioni;
- ridotta funzionalità della viabilità di accesso agli immobili;
- ridotta fruibilità del contesto panoramico e ambientale.
Le modalità e le tempistiche di corresponsione delle indennità sono state definite con l’intento di ridurre, per quanto possibile, i tempi dei passaggi burocratici e dare certezze, a quanti abbiano bisogno, di procedere con un nuovo acquisto in luogo del bene espropriato, con la piena salvaguardia della legalità e della trasparenza”.

