“Il transfuga ex comunista sindaco di Polistena candidato al Consiglio Regionale nella coalizione composta da PD, M5S e Renziani, partiti fino a qualche giorno fa denigrati, dileggiati e pubblicamente considerati incompatibili, è in un evidente e macroscopico stato politico confusionale. Rimangono solo i fatti inoppugnabili ed incontrovertibili: la sua fuoriuscita dal partito comunista italiano, la sua scelta di stracciare la tessera del pci e la sua decisione di ammainare i simboli del lavoro e la bandiera rossa”, è quanto scrive in una nota il movimento per la “Rinascita Comunista”. “Tutto ciò per strappare, in tutti i modi e con tutti i mezzi possibili, l’agognata e ricercata candidatura al Consiglio Regionale, compiendo un voltafaccia indifendibile, basato solo ed esclusivamente sul mero opportunismo e trasformismo politico che, giustamente, sta suscitando l’unanime indignazione di chi in buona fede non immaginava certo che il sindaco di Polistena giungesse ad una deriva così indecente, indecorosa e lontanissima anni luce dal costume, dalla condotta e dall’etica dei veri comunisti”, evidenzia Tripodi.
“Tripodi è un trasformista”
“Il transfuga ex comunista sindaco di Polistena, ormai irraggiungibile campione del mondo del trasformismo politico, tenta in maniera infantile di sfuggire dalla realtà e dalla verità dei fatti che, in questa circostanza, non possono essere piegati al proprio piacimento personale. La realtà di questa vicenda spregevole è stata resa pubblica grazie alla nostra denuncia politica, a cui ha fatto seguito il comunicato ufficiale della Segreteria nazionale del Partito Comunista Italiano con il quale è stata ribadita l’uscita da quel Partito del transfuga ex comunista sindaco di Polistena: un’appartenenza e un’ideale, in fondo decisamente inesistenti, buttati alle ortiche per ottenere una candidatura regionale nella coalizione composta da PD, M5S e Renziani. Pertanto, tutta l’inutile ginnastica verbale del transfuga ex comunista sindaco di Polistena sta producendo una generale, pubblica ridicolizzazione, che aumenta ogni giorno sempre di più”, rimarca la nota.
“Tripodi è in confusione”
“In questo quadro di assoluta confusione mista alle solite patetiche ingiurie frutto di un preoccupante stato confusionale, abbiamo appreso, tra le tante stupidaggini e falsità, che il transfuga ex comunista sindaco di Polistena, oggi, ha contestato e condannato la stessa nascita dei Comunisti Italiani avvenuta nel 1998: una scelta ed opzione politica che vide tra i massimi protagonisti e fondatori del PdCI Nazionale proprio il compagno Girolamo Tripodi. Ma non basta. Ricordiamo che nel 1998 il transfuga ex comunista partecipò e applaudì a quella scelta in maniera ufficiale, salvo scoprire, dopo ben 27 anni e alla faccia della coerenza e dell’onestà intellettuale, che non la condivideva assolutamente L’ennesima abiura che, tra le altre cose, sta producendo un ulteriore corto circuito rispetto all’odierna insensata operazione qualunquista, basata sul mero trasformismo e sull’assoluta incoerenza.
Ma, evidentemente, in quella fase conveniva essere fedeli e striscianti con il sen. Girolamo Tripodi, solo grazie al quale il transfuga è potuto diventare consigliere e assessore provinciale, nonché consigliere comunale e sindaco di Polistena“, puntualizza la nota.
“Opportunismo politico”
“In tutti quegli anni il suo comportamento era dettato da opportunismo, trasformismo e camaleontismo politico. Per 20 anni costui si è camuffato ipocritamente solo per acquisire incarichi politici e istituzionali, da cui era accecato, al punto da cacciare diversi compagni e dirigenti politici valorosi e capaci, che avevano il solo difetto di pensare con la propria testa e di non accettare supinamente i suoi diktat autoritari. Oggi risulta davvero indecoroso ed infame tirare pietre contro Girolamo Tripodi e le sue limpide scelte politiche, quando fino al 2018 è stato sempre fintamente fedele e opportunisticamente devoto.
A differenza del transfuga ex comunista: nessuno di noi, ripetiamo nessuno, è mai uscito dal partito per strappare una candidatura in liste e coalizioni alternative ed opposte alla linea del partito, come invece è clamorosamente avvenuto con il tradimento politico e il trasformismo del sindaco di polistena; tutte le scelte politiche che sono state compiute sono state condivise sempre dal sindaco di polistena, sono state effettuate in coerenza, conformità e adesione alla linea del partito dei comunisti italiani dal 1999 al 2014″, spiega la nota.
“Tripodi ha tradito”
“Tutto il contrario del sindaco di Polistena che per ottenere una candidatura tradisce la linea del partito, se la mette sotto i piedi, strappa la tessera del PCI e sceglie di stare con quelli che fino a ieri erano i nemici indiscussi, ma è evidente che la candidatura politicamente insostenibile di oggi è figlia di 27 anni di falsità, malafede e inganni e che la sua condivisone e approvazione erano solo una mera facciata, basata su opportunismo personalistico e convenienza interessata.
Certamente oggi che Girolamo Tripodi non c’è più, abbiamo il dovere di tutelarne la memoria e non possiamo permettere al transfuga ex comunista di dileggiarne la gigantesca figura di politico e parlamentare e di sfregiarne l’irraggiungibile azione amministrativa, condotta negli oltre 31 anni in cui è stato sindaco di Polistena”, aggiunge la nota.
“Davanti a questo ennesimo indegno e barbaro attacco nei confronti di Girolamo Tripodi, che se fosse in vita lo avrebbe preso a calci nel sedere, esprimiamo un forte senso di nausea che, del resto, è il putrido olezzo rappresentato dalla squallida operazione politica basata sul trasformismo e sull’incoerenza che non ha eguali nella politica calabrese, e non solo. L’aspetto ulteriormente ridicolo della vicenda è rappresentato dal fatto che il PCI è, per scelta politica sancita dai congressi, alternativo al centrosinistra e fuori da qualsiasi collaborazione con la coalizione formata da PD, M5S e Renziani; invece, in maniera palesemente abusiva il transfuga ex comunista sindaco di Polistena continua ad utilizzare arbitrariamente le pagine social “PCI Polistena” per tentare di proseguire nell’inutile e imbarazzante tentativo di creare confusione e confondere le acque.
Figuriamoci che siamo arrivati al punto in cui l’arroganza e la presunzione di costui non conoscono limiti né ragioni: infatti, addirittura, il sindaco di Polistena nella sua smania di onnipotenza giunge a scrivere “il lungo inverno dei comunisti sta per finire”, scambiando una candidatura alla Regione Calabria con la Rivoluzione d’Ottobre; è davvero delirante chi solamente arriva a pensare una cosa del genere, ritenendo che un posto in Consiglio Regionale possa cambiare la storia del comunismo italiano“, prosegue la nota.
“Ecco quanto successe nel 2018”
“Ma non è la prima volta che questo accade. Ricordiamo che nel 2018 il sindaco di Polistena ha pubblicato un opuscoletto, pretenziosamente intitolato, “il manifesto del comunismo digitale”, ritenendo, con la sua supponenza e presunzione, di avere scritto un capolavoro, addirittura il nuovo manifesto del XXI secolo, in sostituzione del Manifesto del Partito Comunista di Marx e Engels. Ovviamente l’opuscoletto si è rivelato un flop colossale per la sua assoluta inconsistenza politica, mancanza di contenuti e nullità teorica, tant’è vero che è finito nel dimenticatoio delle cose inutili; anzi no, ad una cosa è servito, a far scomparire cinquemila euro di soldi di contributi volontari dei compagni che, a loro insaputa, sono stati trasferiti senza colpo ferire alla cosiddetta Società Coop. GENERA a r.l. (una delle varie scatole cinesi del transfuga) per l’acquisto dell’opuscoletto del sindaco (guardate un po’ che razza di etica e moralità politica): un pozzo senza fondo, una cooperativa aperta e chiusa in frutta e furia nel giro di un anno e mezzo con modalità ancora tutte da chiarire e nella quale sono stati inghiottiti 5.000 (cinquemila/00) euro dei compagni di Polistena e non solo, compresi i generosi contributi di Girolamo Tripodi. Ma, avremo modo di approfondire questa vicenda anche con altre informazioni che possono avere conseguenze anche di altra natura.
Siamo certi che i Comunisti reggini e calabresi respingeranno al mittente questa vergognosa operazione politica fondata un tipico caso di tradimento politico e di becero trasformismo, quello che Antonio Gramsci nella sua lezione magistrale di critica del trasformismo considerava come uno dei mali e dei vizi peggiori della politica nazionale. Ci auguriamo che anche i cittadini di Polistena reagiscano a questo nuovo sopruso e, insieme a noi, chiedano le dimissioni di un sindaco che ha fatto il salto della quaglia e che non ha più alcuna legittimazione politica e democratica, poiché è stato eletto con un partito e con un simbolo che ha tradito così clamorosamente”, conclude la nota.
