Tanto rumore per nulla. Questa è sembrata. Questa è sembrata l’assemblea pubblica di ieri a Cosenza che ha visto di fronte – per la prima volta tutti insieme – Eugenio Guarascio, Franz Caruso, Alfredo Citrigno, l’Avvocato Gigliotti (legale rappresentante di un gruppo di imprenditori umbri interessati all’acquisto), ultrà rossoblu e non solo. E’ un fatto storico, di per sé, e al di là di come andrà a finire. Il tifo organizzato ha preteso e promosso un incontro con tutti gli attori in atto, nell’obiettivo di mettere alle strette l’imprenditore. C’è riuscito? A sentire i presenti, pare sia cambiato poco. Ed è assurdo. Assurdo così come è assurda la tranquillità di un uomo impassibile, quasi indifferente, rispetto ad accuse e frecciate mosse per tre ore ininterrotte nei suoi confronti, da tutti: dagli ultrà, da Citrigno, dal Sindaco. Tutti contro di lui, e anche giustamente. E lui cosa faceva? In alcuni casi applaudiva pure insieme alla platea, come fosse complice. Una presa in giro oppure – ancora – Guarascio non ci ha capito molto della situazione?
Nel secondo caso, però, sarebbe incredibile. Mesi e mesi di tanto, di passaggi scortati, di contestazioni, di striscioni, di silenzi, di porte girevoli in dirigenza, di stadio disertato in casa dagli ultrà e di stadio deserto in generale. E’ possibile che non ci abbia capito niente? Dalle 18.30 circa, alle 21.30 circa, una frase predominante, da parte del Presidente: “fate un’offerta”. Eppure Citrigno l’ha già fatta, glielo ha detto, i tifosi lo sanno. E oltre a lui ci sono stati altri imprenditori a muoversi attivamente, anche fuori dalla Calabria, come manifestato da Gigliotti e come ammesso dallo stesso Guarascio. I motivi di questo muro? Non si conoscono. Le offerte ci sono, in città lo sanno tutti, pubblicamente il patron afferma da tempo di voler cedere, ma nulla si muove, nonostante le pressioni anche del Sindaco Caruso. Che ieri si è lasciato andare alla convinzione che forse Guarascio non voglia cedere davvero.
Alla fine Citrigno, al termine di scambi infuocati – e anche di qualche battibecco, accusato solo di voler comprare “in parola” – è stato invitato da Guarascio (per l’ennesima volta) a formalizzare l’offerta entro il 30 settembre. Citrigno ha manifestato l’intenzione di procedere soltanto previa valutazione e analisi della società e della documentazione da parte di consulenti esterni. Al termine dell’assemblea, alla fine, ha ribadito che presenterà un’offerta, così come Guarascio ha ribadito che cederà, ma soltanto a condizioni legali. Ma intanto lo stallo continua. Nessun passo avanti, nessun passo indietro. Tutto in stand-by. Guarascio continua nel suo gioco e prende tempo, mentre la squadra – isolata da tutto – continua a giocare bene e vincere. E’ tutto così assurdo…
