Paolo Pecora, il genio dimenticato di Reggio Calabria

Inventore, regista e visionario, dalle intuizioni tecnologiche rivoluzionarie alle opere cinematografiche coraggiose: la città non lo ha mai celebrato, ma la sua eredità merita oggi il giusto riconoscimento

“Paolo Pecora era un uomo in anticipo sui tempi. Reggino di nascita e spirito libero per vocazione, ha attraversato decenni di innovazione con la curiosità e la genialità di chi non si accontenta mai dello status quo. Tra le sue invenzioni più celebri si contano il telefono da passeggio, il brevetto del fax e l’occhio magico, tecnologie che oggi diamo per scontate, ma che all’epoca rappresentavano vere rivoluzioni nella comunicazione e nella vita quotidiana”. E’ quanto afferma Luigi Tuccio, noto avvocato di Reggio Calabria.

“Chi lo ha conosciuto negli anni 80 lo ricorda con un borsello a tracolla ed un auricolare all’orecchio, dal quale telefonava liberamente, in anticipo sui cellulari. Ed ancora, solo qualche anno fa, ebbe a scindere la molecola dell’acqua alimentando con la stessa motori a scoppio….. Anche sua fu l’invenzione, negli anni settanta, che consentiva ai fari degli autoveicoli di spegnersi all’uscita delle gallerie o di accendersi da soli al tramonto. Ma Pecora non era solo un inventore”.

“La sua creatività si estendeva al cinema e alla televisione: regista, cineasta e produttore, sperimentava nuovi linguaggi e nuove forme espressive, attraversando generi e tecniche con la stessa disinvoltura con cui un musicista passa da uno strumento all’altro. Eppure, nonostante il talento e la portata delle sue opere, la sua città lo ha ignorato. Da un dramma familiare vissuto sulla propria pelle, scrisse “Il caso Omar ed ancora prima la “La Lucertola” e “Faida”. Produzioni cinematografiche che in realtà erano la descrizione di un vero spaccato sociale reggino. Lontano dal potere e dalla politica, Pecora ha scelto la strada dell’indipendenza, dedicandosi alla propria visione senza compromessi. Questo distacco dalle logiche istituzionali ha avuto un prezzo: riconoscimenti scarsi, mostre mai realizzate, premi inesistenti”.

“Il talento, quando non cerca applausi, rischia di rimanere invisibile. E così è stato per Pecora, che ha lasciato un’eredità straordinaria ma poco celebrata. Oggi, ricordare Paolo Pecora significa non solo rendere giustizia a un genio dimenticato, ma anche riscrivere la memoria culturale di Reggio Calabria. Mostre, eventi, premi postumi o iniziative educative potrebbero finalmente portare alla luce il contributo straordinario di un uomo che ha saputo anticipare il futuro. Paolo Pecora ci insegna che il vero genio non ha bisogno di luci della ribalta: lascia tracce indelebili, tracce che parlano a chi sa guardare oltre il presente. La città che non lo ha sostenuto in vita può almeno celebrare oggi la sua eredità, riconoscendo che la creatività autentica non segue le regole del potere, ma cambia il mondo, silenziosamente ma per sempre”.