MessinaCon: dal 25 agosto la prima mostra a palazzo Zanca

La grande mostra di architettura del MessinaCon 2025: una tappa esclusiva tra Venezia e la Cina

“Siamo orgogliosi di annunciare l’evento espositivo più importante del MessinaCon 2025, una mostra internazionale di architettura contemporanea che, dopo essere stata presentata a Napoli al Maggio dell’Architettura 2025 andrà alla Biennale di Venezia e poi prima di proseguire il suo viaggio in Cina, farà tappa esclusiva a Messina”, è quanto scrivono gli organizzatori. “Un appuntamento straordinario, reso possibile grazie al fondamentale impegno dell’Arch. Anna Carulli, Presidente della Fondazione Architetti Nel Mediterraneo e dell’Arch. Giovanni Lazzari, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina. A curare la mostra, il profondo sguardo critico del Consigliere del CDA l’Arch. Giovanni Fiamingo – Direttore del Maggio dell’Architettura 2025. La Fondazione ha scelto il tema dell’Architettura dei luoghi che ci accompagna in una riflessione visionaria sul presente e il futuro dell’architettura”, rimarca la nota.

Una rivoluzione in corso

“Tutto va verso lo spirito”, scriveva Umberto Boccioni nel 1907.
Oggi, oltre un secolo dopo, assistiamo a una nuova rivoluzione silenziosa e dirompente, che investe l’architettura nei suoi strumenti, nei suoi tempi e nella sua identità. La mostra si interroga sulle sfide e le trasformazioni che il settore affronta nell’epoca della spettacolarizzazione e dell’intelligenza artificiale. Un cambio di paradigma epocale, in cui la progettazione algoritmica e generativa si confronta con la tradizione del disegno autoriale e sensibile“, evidenziano gli organizzatori.

Una piattaforma di confronto culturale

“Attraverso progetti, modelli, ricerche e visioni, l’esposizione dà voce a esperienze emergenti e protagonisti consolidati dell’architettura italiana, in una riflessione collettiva sui “margini” della disciplina e sul suo ruolo nel mondo che cambia“, spiegano gli organizzatori.

Prefigurare lo spazio, oggi

“Il percorso espositivo recupera l’antica lezione del disegno come linguaggio culturale, pilastro della tradizione italiana, e la mette a confronto con le nuove frontiere dell’automazione digitale. Un confronto/scontro tra l’imprecisione sensibile della mano umana e la perfezione meccanica degli algoritmi, tra intuizione artistica e calcolo computazionale“, concludono gli organizzatori.

mostra messinacoin