Il PD sbraita contro il Ponte: ma vi ricordate quando Prodi e la stampa di sinistra erano a favore?

Il PD compatto contro il Ponte sullo Stretto: eppure nel 1998, il governo prodi e la stampa di sinistra ne lodavano le potenzialità

Nella giornata di ieri, mercoledì 6 agosto, il CIPESS ha dato l’ok al progetto della realizzazione del Ponte sullo Stretto, un’opera che promette di rivoluzionare Sicilia e Calabria, oltre che l’intero Sud Italia. Un grande risultato del governo Meloni, con Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e principale fautore dell’opera, acclamato in pompa magna. PD compatto e contrario all’opera con la solita opposizione che, per tutti questi anni, ha rallentato un’opera che poteva già essere realizzata sul finire degli anni 90. Proprio dalla sinistra.

Quando la sinistra voleva il Ponte sullo Stretto

Eh già, perchè se oggi la sinistra è fortemente contraria all’opera, in passato fu addirittura la principale promotrice. Nel governo Prodi I, il più rimpianto dalla sinistra italiana, Ds e Popolari (gli antenati dell’attuale PD) erano favorevoli alla costruzione dell’opera. Era il 1998, l’allora sottosegretario ai trasporti Giuseppe Soriero, una carriera politica tra Pci, Ds e Pd, lanciava un appello su “Repubblica” con un titolo che non lasciava spazio a interpretazioni: “Perchè quel Ponte si deve fare“.

Il sottosegretario non aveva dubbi e scriveva: “possiamo (…) superare la discussione sul ‘sì’ e sul ‘no’, per approfondire quella sul ‘come’ e ‘quando'”. Si parlava di continuità territoriale, con discorsi che oggi fa il ministro Matteo Salvini. “Repubblica” ne tesseva le lodi come un giornale oggi schierato a destra. Il 12 febbraio 1998, Giovanni Valentini non esitava a sostenere che “il Ponte sullo Stretto è una di quelle grandi opere in grado di promuovere il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo“.

Diversi senatori dell’Ulivo firmarono la mozione del forzista Basilio Germanà che impegnava il governo ad “una inequivocabile dichiarazione di interesse alla realizzazione del ponte sullo Stretto“. I Ds non votarono contro ma si astennero, facendo imbestialire Verdi e Rifondazione contrari al progetto con gli stessi toni del Pd di oggi.