Piccolo comune siciliano di poco più di 1.300 abitanti, Fiumedinisi sorge su una valle sul lato orientale dei monti Peloritani, in una zona toccata dalla sponda destra del torrente omonimo, a breve distanza della costa ionica. Un luogo dalla grande importanza storica, che abbiamo voluto visitare alla ricerca delle attrazioni di maggiore spessore.
La storia di Fiumenidisi
Fiumedinisi nasce intorno al VII secolo a.C., con una genesi simile a quella di altri centri locali: un gruppo di coloni greci (proveniente dalla Calcide), attratto dai giacimenti minerari qui presente, si stabilì sulla pianura a monte dell’odierno centro abitato, ai piedi del monte Belvedere. Qui i coloni fondarono Nisa, mentre al fiume fu dato il nome di Chrysorhoas, aurea corrente. Nella stessa area, ma più in cima del Monte Belvedere, fu eretto anche un tempio dedicato al dio greco Dioniso.
Le fonti storiche ci suggeriscono poi che nel 428 a.C., durante la Guerra del Peloponneso, la città fu assediata dagli ateniesi, mentre i sicelioti nisani e gli alleati siracusani riuscirono a resistere all’assedio, respingendo gli invasori.
Particolarmente attiva durante il periodo romano come zona mineraria e agricola, la città visse un momento di evoluzione durante il Regno di Sicilia, quando fu spostata nella sede attuale, con il nome di Fiume Dionisyi. Tra gli eventi di maggiore rilievo nella storia del luogo registriamo quello del 1197, quando morì l’imperatore e re di Sicilia Enrico VI, padre di Federico II. Nel 1392, invece, Fiumedinisi fu proclamato feudo della famiglia Romano Colona.
Nel ‘600 il centro fu uno degli abitati rimasti fedeli alla Corona spagnola, subendo però per questo le violenze da parte dei messinesi, protagonisti della rivolta antispagnola. La città venne dunque ricostruita dal Re Carlo III di Sicilia, come gratitudine per la fedeltà del centro abitato.
Nel ‘700 una grave epidemia di peste falcidiò la popolazione, mentre il terremoto del 1855 causò la perdita di molte strutture abitative e produttive.
Il Castello Belvedere
Il Castello Belvedere è certamente l’attrazione monumentale importante di Fiumedinisi. Situato ad un’altezza di circa 750 metri sul livello del mare, è posizionato in un’area panoramica da cui è
possibile osservare un’ampia zona che spazia sullo Stretto di Messina.
Oggi il Castello è, purtroppo, un rudere. Si può tuttavia ancora scorgere una planimetria a forma di pentagono irregolare, delimitata dai resti delle mura esterne. Rimangono in piedi anche alcuni muri interni divisori e il mastio.
All’interno del Castello è presente una cisterna e si possono anche ammirare alcuni camminamenti di ronda e diverse feritoie che, trattandosi di una struttura per scopo difensivo, gli arcieri sfruttavano per scagliare le frecce.
In tal proposito, ricordiamo che l’edificio fu edificato con l’arrivo dei Normanni e con la nascita del Regno di Sicilia. Passato di mani tra diversi proprietari, ultimi dei quali i Colonna Romano fino al 1900 circa, fra il 2006 e il 2007 il Castello è stato interessato da una serie di interventi di restauro conservativo che però, dopo pochi anni, risultavano già deteriorati a causa di una serie di atti di vandalismo ai suoi danni.
Oltre al castello, anche il borgo presenta numerosi spunti di attrazione. Il suo fascino è tuttavia una bellezza diffusa, con la sua caratteristica struttura che presenta piccoli camminamenti, sottopassi, cortili, gallerie dalle volti a botte e altri elementi che tradiscono la sua identità tipicamente medievale, come i portali in pietra.
Di particolare bellezza sono anche i percorsi naturalistici che dal centro portano ai dintorni, regalando interessanti scorci per chi è alla ricerca della Sicilia più pura e genuina, al di fuori dalle mete più convenzionali. Per concludere il proprio viaggio in questa località è consigliabile anche rivolgersi alle miniere d’argento risalenti al 700, un tour nelle profondità della terra che consente di giungere laddove i minatori operavano nelle zone di estrazione.
Per gli amanti del patrimonio naturalistico, niente di meglio che un’escursione alle Gole della Santissima, un corridoio naturale dove il passaggio alterna tratti più larghi a punti stretti e tortuosi, sempre a stretto contatto con un ambiente molto vario e rigoglioso.
Insomma, una gamma di attrazioni piuttosto eterogenea che non mancherà di attirare sia i turisti attenti all’architettura urbana, sia quelli che invece cercano un’escursione nella natura più selvaggia o in quella mineraria.
