Non si placa la tensione a San Luca per il trasferimento della Madonna della Montagna da Polsi a Locri, “perché le strade che conducono a Polsi sono pericolose e anche non transitabili”. La decisione di spostare la messa a Locri è stata presa in sintonia dalla Diocesi di Locri – Gerace, con il vescovo Francesco Oliva, e dal commissario prefettizio del Comune di San Luca, Antonio Reppucci. Da giorni, però, le proteste vanno avanti e ancora non si placano. Per i fedeli, e per i cittadini, questa festa è storia, tradizione. La decisione non è stata gradita e una nutritissima delegazione di cittadini di San Luca, composta da circa 150 persone presenti davanti al locale Municipio, ha incontrato la commissione straordinaria che da diversi mesi guida il Comune, dopo lo scioglimento.
Nel corso dell’incontro le persone hanno ribadito che “la festa deve rimanere a San Luca perché è parte della nostra storia e della nostra identità. Se non può essere fatta qui per problemi di sicurezza, allora preferiamo che venga annullata. A Locri non ci andremo perché questa scelta offende e umilia la storia di secoli di Polsi“. Sono numerose le donne che si sono dette pronte a proseguire ad oltranza la mobilitazione, in forma sempre pacifica, se la Curia di Locri non tornerà sui suoi passi.
