Reggio Calabria, annullata la condanna di Nazareno Cucinotta: “il fatto non sussiste”

La Suprema Corte pone fine al processo accogliendo il ricorso dell’avv. Antonino Biondo: cancellata la sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria che aveva ridotto la pena a 5 mesi e 10 giorni di reclusione

I giudici della Prima Sezione della Suprema Corte di Cassazione in data 01.07.2025 hanno annullato senza rinvio, la sentenza con cui, la stessa Corte di Appello di Reggio Calabria II Sezione in data 15.04.2025 in parziale accoglimento dell’appello proposto dalla difesa, riformando la sentenza condanna emessa dal Tribunale di Palmi nei confronti di Cucinotta Nazareno, lo aveva condannato a mesi 5 e giorni 10 di reclusione.

il Cucinotta era stato inizialmente condannato dal Tribunale di Palmi alla pena di mesi 8 di reclusione per il reato di cui all’art. 75 c.1 e 2 , d.lgs 169/2011.

Il difensore Avv. Antonino Biondo del Foro di Palmi, aveva tempestivamente appellato la sentenza di condanna di primo grado.

Tuttavia, la Corte d’ Appello di Reggio Calabria in data 15.04.2025  aveva confermato la sentenza di primo grado, rideterminando però la pena in mesi 5 e giorni 10 di reclusione.

Il difensore  Avv. Antonino Biondo, ha contestato  tempestivamente altresì le conclusioni a cui era prevenuta la Corte di Appello di Reggio Calabria, proponendo ricorso per cassazione. A  seguito del ricorso, La Suprema Corte di Cassazione  Sez. 1 in data 01.07.2025 ha posto la parola fine al processo.

Infatti, accogliendo le argomentazioni difensive dell’Avv. Antonino Biondo del Foro di Palmi, ha annullato senza  rinvio la sentenza impugnata perchè il fatto non sussiste.