A Verbania, un gruppo di ragazzi che ha sporcato una spiaggia ha fatto notizia, tanto da guadagnarsi un articolo su “La Stampa”. Non sappiamo se il motivo sia che, in una città fra le più pulite e civili del Nord Italia e dell’intera penisola, qualcuno abbia lasciato dei rifiuti in spiaggia, o perchè gli stessi ragazzi abbiano ripulito tutto scusandosi per quanto accaduto e per la mancanza di rispetto.
Nella cittadina piemontese, capoluogo della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, alcuni ragazzi si sono riuniti di sera per festeggiare i 18 anni di un amico presso la spiaggia ai Tre Ponti. Notte di festa in un lido (all’insaputa del gestore), qualche bottiglia e un po’ di rifiuti lasciati in giro. Identificati dalla polizia, i ragazzi hanno riconosciuto l’errore e hanno impiegato il pomeriggio seguente a ripulire l’intera spiaggia, per poi scusarsi personalmente con la persona che gestisce il lido.
Da questo episodio si possono trarre due lezioni e, badate bene, questo è un bivio importante:
- La prima è che gli incivili sono ovunque e che il Nord non sia poi così tanto più ‘civilizzato’ come vogliono farvi credere (potete aggiungerci anche un “gnè gnè”)
- La seconda è che la differenza non la fa la presenza delle regole, la fa quanto esse vengano fatte rispettare da chi è deputato a farlo
Se fate parte del primo gruppo, abbiamo una brutta notizia per voi. Rischiate di rientrare nella pericolosa categoria del ‘reggino medio‘, quello che ancora crede ai tagli di nastro e alle passerelle, si fa intortare dagli accorati appelli a favor di telecamera e dalle promesse.
I ‘lordazzi’ e lo scarica barile
Falcomatà, oggi impegnato a gestire la Reggina modello Football Manager, in passato ha coniato il termine ‘lordazzi’ (sporcaccioni, per i non avvezzi al dialetto reggino) per indicare quei cittadini irrispettosi delle regole e del decoro urbano. Di chi è la colpa se i sacchetti dell’immondizia si accumulano, se si creano discariche a cielo aperto, se la spazzatura resta sotto le abitazioni per giorni o settimane? Dei suddetti ‘lordazzi’ che non rispettano le regole, ovviamente. Il più classico degli schemi ‘scaricabarile’ dell’Amministrazione reggina: se non sai risolvere qualcosa, dì che la colpa è di qualcun altro.
In realtà, se ci si impegna a far rispettare le regole, si impongono sanzioni severe e controlli ferrei, poi le regole finiscono per essere rispettate davvero. Prendetevi 5 minuti per metabolizzare questa verità che, possiamo capirlo, per alcuni può essere scioccante scritta così, senza alcun avviso.
La teoria delle finestre rotte
Un articolo di scienze sociali, pubblicato da James Q. Wilson e George L. Kelling nel 1982, ha regalato al mondo l’interessante teoria delle finestre rotte. In criminologia, tale assunto determina come il disordine urbano generi criminalità aggiuntiva. Secondo tale teoria, se un ambiente urbano è controllato, anche i piccoli reati vengono puniti, non si lasciano passare gli atti vandalici, la semplice evasione del pagamento di un parcheggio e altre di quelle che in molti a Reggio definirebbero ‘piccolezze’, automaticamente tale ambiente risulterà più civile e improntata alla legalità.
Viceversa, se anche le piccole trasgressioni non vengono sanzionate, come per esempio la presenza di una finestra rotta (da qui deriva il nome della teoria), si innesca un meccanismo di abitudine al degrado che dà vita una spirale di altre piccole trasgressioni percepite come normali.
Quante volte avete visto discariche create dal nulla perchè il primo butta un sacco della spazzatura e, uno dopo l’altro, in molti fanno lo stesso? Oppure, quante volte vi è capitato di dire, pensare o ascoltare una frase simile a: “perchè devo fare la differenziata se poi non raccolgono la spazzatura?“. E di esempi ce ne sarebbero pure troppi.
Le persone devono essere educate al rispetto delle regole. Non è concepibile che a Reggio Calabria la qualcuno si senta libero di poter scaricare i rifiuti dove preferisce e magari finisce anche per imbruttire le forze dell’ordine che, giustamente, lo multano e lo richiamano all’ordine. Far rispettare le regole è dovere del sindaco. Lo stesso sindaco che ha nominato un repartista della Coop, Filippo Burrone, come assessore all’ambiente con 9000 euro al mese di stipendio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Finestre rotte: a Palazzo San Giorgio ci deve essere parecchia corrente…
