L’unica vera partita che conta, come scriviamo da settimane, la Reggina la gioca fuori dal campo: si tratta delle trattative per la cessione della società. Oggi, però, è lunedì 30 giugno e siamo alle scadenze. O il passaggio di proprietà si fa adesso, e significa questa settimana, o niente più. Domani inizia luglio, entro una settimana bisogna formalizzare l’iscrizione al campionato e incombe la pianificazione di tutte quelle attività propedeutiche alla prossima stagione: raduno, visite mediche, ritiro e campagna abbonamenti. Senza considerare il mercato, ad oggi mosso solo da cessioni importanti maturate esclusivamente per ragioni economiche.
La Reggina è ferma al palo e i fatti degli ultimi giorni – su tutti il caso Barranco – hanno confermato che questa società non ha uno straccio di programmazione: tuttavia non ci voleva la sfera di cristallo per capire che Ballarino non avrebbe mai e poi mai potuto fare lo squadrone necessario per vincere il campionato. Non lo ha fatto lo scorso anno e neanche due anni fa: perché ci sarebbe dovuto riuscire adesso? E perché avrebbe dovuto confermare in blocco la squadra della scorsa stagione? Solo perché lo aveva promesso? Ma quante altre cose aveva promesso in questi due anni, per poi disattenderle puntualmente? Solo qualche allocco poteva credere che adesso avrebbe allestito una squadra all’altezza dell’unico obiettivo possibile per la Reggina in serie D: ammazzare il campionato. Tuttavia sono gli stessi creduloni che qualche settimana fa festeggiavano il ripescaggio in serie C… ma infierire adesso è inutile, anche perché le verità su come stanno realmente le cose non le scriviamo oggi con il senno del poi ma le abbiamo pubblicate sempre prima, in tempi non sospetti.
Così come in tempi non sospetti, due settimane fa, su StrettoWeb abbiamo svelato i dettagli della trattativa di Luca Gallo che si è mosso dapprima con alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale e – dopo una lunga trattativa con alcuni dirigenti del club – ha trovato un accordo per rilevare la società. Tutto si è fermato a Ballarino: manca solo la sua firma ad una cessione che riporterebbe il club all’imprenditore romano che è cittadino onorario di Reggio Calabria. Firma che però non arriva da troppo tempo e nonostante i pressing insistenti di Gallo e del suo gruppo. La situazione è in stand-by e tutto è nelle mani di Ballarino.
L’assenza di notizie negli ultimi giorni non significa affatto che la trattativa sia saltata. Semplicemente è rimasto tutto fermo. Ma di certo salterà se non si chiude questa settimana: siamo già in ritardo, poi sarebbe letteralmente impossibile per l’eventuale nuova proprietà, programmare la nuova stagione. Per farlo, il tempo stringe. Ecco perché questa è la settimana decisiva. La nuova proprietà ha poco tempo per costruirne in pochi giorni la squadra che dovrà presentarsi ai nastri di partenza del campionato come la super favorita nonostante la concorrenza agguerrita di tanti club campani e siciliani che stanno già contrattualizzando i calciatori migliori.
I fatti degli ultimi giorni confermano che se la Reggina non cambierà proprietà, sarà un altro anno fallimentare che porterà alla permanenza in serie D per la quarta stagione consecutiva, o addirittura al fallimento perché senza sponsor né tifosi che hanno mantenuto la società negli ultimi due anni, stavolta il club salterebbe a dicembre. Il malcontento e la sfiducia nei confronti di una proprietà che da tempo sta tenendo in ostaggio la società non ha mai raggiunto i livelli attuali.
In caso di cessione, però, Ballarino sarà apprezzato unanimemente per aver preso la decisione giusta nel momento giusto. E’ adesso che si decide il futuro della Reggina.
