“I giochi sono finiti. Abbiamo inviato al Cosenza, a mezzo mail, la nostra nota, che di seguito riportiamo Cosenza, subito chiarezza. Si è arrivati al 14 giugno e si viaggia ancora a fari spenti, senza una destinazione chiara. A febbraio 2025 si era attivato un processo di comunicazione, che ha contribuito, però, solo ad alimentare incertezze. Nonostante non siano mai state smentite presenze di acquirenti e trattative, facendo intendere che ci fosse un processo in corso di vendita, ad oggi non si ha alcuna contezza di situazioni in via di definizione”. Comincia così la nota del Direttivo Cosenza nel Cuore relativamente all’attuale situazione di stallo intorno al club ancora nelle mani di Guarascio. Quest’ultimo che, al di là di qualche stringata nota ogni tanto che recita un solo copione (la trattativa di cessione va avanti), non si sta facendo sentire granché. E non è una novità.
“Si sta perdendo solo tempo prezioso, e si ribadisce che mantenendo aperti da mesi più tavoli, si produce solo un’ irresponsabile confusione a margine di una sciagurata e dannosa retrocessione. Che non si giochi con la storia del Cosenza, che non la si tratti come una vicenda privatistica e affaristica. Che non si illuda l’attuale proprietà di veder calmate le acque, non appena il pallone inizierà a rotolare in qualche non meglio precisato campo di gioco. La prospettiva, verso cui chi prende le decisioni sembra volersi indirizzare, è quella di una stagione vissuta ‘in completa solitudine’, contro tutto e tutti”.
“Molti storici sponsor, abbiamo appreso, hanno deciso di non voler più accostare il loro brand a questo Cosenza, balzato alle cronache nazionali per aver giocato nel proprio stadio senza sostenitori, per aver subito numerosi pignoramenti e per aver mostrato tutta la propria insufficienza davanti a 4 Tribunali. Si definisca in modo celere la vendita. E’ il momento ora di dare conto ad una intera tifoseria”, si chiude la nota.
