Catania diventa hub ferroviario d’eccellenza: numeri, opere e impatti per la Sicilia

Con oltre 20 miliardi di euro di investimenti, il Nodo di Catania si trasforma in un centro strategico per traffico passeggeri, merci e intermodalità in tutta l’isola

Il cuore della trasformazione infrastrutturale è l’interramento della tratta tra Acquicella e Bicocca, un’opera del valore di circa 370 milioni di euro, destinata a eliminare le interferenze con l’aeroporto di Fontanarossa e a liberare spazio urbano prezioso. Questo intervento si inserisce in un piano più ampio da 404 milioni di euro finanziato con fondi PNRR per l’interramento, la galleria artificiale, il terzo binario e la nuova stazione Bicocca (fsnews.it). Parallelamente, sono già stati realizzati il raddoppio del passante urbano fra Ognina e Centrale (2017–2018) e la stazione ferroviaria all’aeroporto (attiva dal marzo 2021).

L’intervento urbanistico – noto come Interramento Nodo di Catania – è stimato complessivamente intorno ai 516 milioni di euro, tra opere civili e ferrovia urbana. Grazie a questi cantieri, la città ha potenziato il servizio ferroviario metropolitano con nuove fermate (Ognina, Picanello, Europa) e un accesso diretto all’aeroporto, favorendo l’intermodalità commerciale e passeggeri.

Logistica, tecnologia e terminal merci

Il potenziamento del Nodo include anche l’ampliamento del Terminal Merci di Bicocca. Oltre alla nuova stazione, il progetto prevede un fascio binari attrezzato per treni merci lunghi fino a 600 metri, dotato di bretelle verso Siracusa e Palermo, e infrastrutture per container e gru a portale (cslp.mit.gov.it). L’intero polo di Bicocca, compreso l’interporto, coprirà oltre 212.000 m², di cui 125.000 m² destinati all’intermodalità ferrovia-gomma .

Dal punto di vista tecnologico, sono in corso importanti interventi per dotare il nodo di sistemi di segnalamento avanzato (ACC) e il passaggio verso ERTMS, inclusi fondi PNRR per circa 95 milioni di euro dedicati alla modernizzazione. Complessivamente l’investimento ferroviario in Sicilia supera i 22 miliardi di euro, di cui 12 miliardi destinati solo alla dorsale Palermo–Catania–Messina, con 1,5 miliardi allocati solo per il nodo e l’aeroporto di Catania (qds.it).

Un salto infrastrutturale strategico

Grazie a quest’iniezione di risorse, Catania sta diventando non solo un punto di snodo, ma un vero hub intermodale che connette la ferrovia con aeroporto e porto, potenziando l’accessibilità e l’efficienza logistico-industriale. I riflessi di questa trasformazione saranno visibili non solo nella mobilità urbana (auto, treni locali), ma anche nella competitività dell’intera Sicilia, grazie a una rete ad alta capacità in grado di collegare in tempi rapidi le principali città e i porti dell’isola con il resto del Paese e il Nord Europa.