Augusta, il porto che cresce: snodo strategico per il Sud e il ruolo decisivo del Ponte sullo Stretto

Augusta, il porto che cresce: snodo strategico per il Sud e il ruolo decisivo del Ponte sullo Stretto. La crescita della portualità è fondamentale per lo sviluppo della Sicilia

Intorno a maggio–giugno 2025 il porto di Augusta sta vivendo una vera e propria rinascita. Grazie al trasferimento dei traffici container dal porto di Catania avvenuto nel marzo 2024, nei primi quattro mesi del 2025 si registra una crescita del +21,6 % nei containers movimentati (18.936 rispetto ai 15.572 dello stesso periodo del 2024), mentre il numero di container è cresciuto del 21,24 % (11.004 vs 9.076). Si tratta di un risultato significativo, che conferma la validità della strategia varata dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale.

Parallelamente, proseguono i lavori per il nuovo terminal trapezoidale – un piano di 120.000 mq aggiuntivi di piazzali destinati a container, previsto per l’inaugurazione entro la fine dell’anno. Questo ampliamento è pensato per sostenere l’aumento del traffico e per consolidare il polo di Augusta come hub logistico mediterraneo.

La crescita non è solo quantitativa: l’impatto sulla blue economy è già visibile, con ricadute positive anche sulla transizione energetica, il rimessaggio navale e l’industria cantieristica locale.

Verso una logistica integrata: il collegamento ferroviario

Un tassello fondamentale per rendere operativo questo potenziale è il nuovo collegamento ferroviario operato da Rete Ferroviaria Italiana (FS) con il porto di Augusta. La gara, del valore di circa 69 milioni di euro, è stata aggiudicata a Cosedil S.p.A. grazie a fondi del PNRR – e prevede la realizzazione di binari, piazzali dedicati ai container, una galleria artificiale e infrastrutture stradali complementari.

L’opera garantirà piena intermodalità tra treno, nave e gomma, migliorando tempi e costi del trasporto merci. Con l’aggiunta di bypass e varianti ferroviarie fuori dal tessuto urbano, sta emergendo un sistema infrastrutturale integrato volto a rafforzare non solo la Sicilia orientale, ma l’intero Sud Italia in termini logistici.

Il Ponte sullo Stretto come leva strategica

Il Ponte sullo Stretto di Messina porterebbe a un potenziamento radicale della centralità di Augusta. Collegherebbe il porto alla rete ferroviaria continentale, integrandosi con la linea tirrenica meridionale e il corridoio scandinavo-mediterraneo, uno degli assi strategici per il trasporto merci in Europa. L’unica infrastruttura in grado di garantire al porto megarese la possibilità di trasferire su terra i containers provenienti dalle grandi navi portacontainers in sosta nello scalo, grazie a treni merci lunghi fino a 750 metri, necessari a smaltire gli enormi carichi delle moderne mega-portacontainers provenienti dalla Cina, che vanno da 15.000 fino a oltre 25.000 TEU (containers standard).

Il porto di Augusta ha già dimostrato, in pochi mesi, di poter trasformarsi da “porto locale” a hub strategico per il Mediterraneo, grazie a traffici in crescita e infrastrutture in evoluzione.

Il Ponte sullo Stretto rappresenterebbe la chiave per garantire ad Augusta un futuro di livello europeo, inserendolo in una rete logistica nazionale e internazionale. Garantirebbe continuità al traffico ferroviario, abbattendo tempi e costi, favorendo una logistica più efficiente e sostenibile.

In un’Italia meridionale che punta a ridurre il gap infrastrutturale con il Nord, il ponte si configurerebbe come un investimento strategico, capace di amplificare la portata delle infrastrutture già avviate. Solo così il porto di Augusta potrà compiere il salto definitivo: da protagonista regionale a nodo fondamentale della logistica transnazionale.