Uno dei punti all’ordine del giorno del consiglio comunale di Reggio Calabria che si sta svolgendo in questi minuti a Palazzo San Giorgio, è “l’introduzione di misure particolari a tutela della sicurezza e del decoro di specifiche aree urbane e in materia di videosorveglianza privata – modifiche e integrazioni al regolamento di polizia urbana approvato con deliberazione del C.C. n. 49 del 13 ottobre 2015“. Relativamente a questo argomento è intervenuto il Comandante di Polizia Municipale di Reggio Calabria, Salvatore Zucco che ha affermato: “il provvedimento Daspo urbano o Dacur, una delle tre misure che proponiamo come modifica – integrazione al regolamento di Polizia urbana, che è una misura particolarmente auspicata in un contesto urbano complesso come quello di Reggio Calabria, auspicata dai maggiori tavoli istituzionali che si occupano di sicurezza urbana e sicurezza pubblica in generale e parlo ovviamente sia dell’ufficio territoriale della Prefettura di Reggio Calabria dove più volte in tante situazioni di Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, il Comune è stato sollecitato ad adottare finalmente questo provvedimento che va ad impattare delle elementari esigenze di sicurezza urbana che sono abbastanza importanti e contingenti alla luce di quelle che sono state non solo gli ultimi episodi che si sono verificati in città ma anche alla luce di una serie di episodi che si sono verificati due anni fa, l’anno scorso, insomma soprattutto durante la stagione estiva”.
“Il Daspo urbano o Dacur è un provvedimento che consente all’autorità di pubblica sicurezza, dopo un primo intervento da parte delle autorità di Polizia, di allontanare e vietare il permanere in un’area particolarmente di pregio storico, culturale o in aree specificamente individuate dai 3 decreti che hanno disciplinato il Daspo urbano, che vanno a normare e a costruire questo contenitore importante che consente di respingere e di non far tornare in aree di pregio, delle persone che si siano rese responsabili di attività, non solo di reati ma anche di comportamenti amministrativi che ledono il decoro e la sicurezza urbana, sicurezza urbana intesa quale declinazione specifica del decreto Maroni che rimonta ormai al 2012 e con il quale è stato in maniera molto dettagliata individuata la nozione specifica e giuridica di sicurezza urbana”.
“Questi provvedimenti hanno una base normativa perchè si fondano su una potestà regolamentare che viene concessa dalla norma primaria, quindi dalla legislazione nazionale all’ente e l’ente lo pone in essere sollecitato sia dalla Prefettura e sia dalla Questura. Chi era quest’anno alla festa della Polizia ha percepito sicuramente come il Questore si sia rammaricato dell’impossibilità di utilizzare il Daspo urbano, il Dacur a Reggio Calabria proprio per mancanza di questo snodo fondamentare regolamentare che oggi si auspica si vada ad approvare”.
“In commissione ho percepito, è una normativa abbastanza tecnica e per addetti ai lavori, una generalizzazione e una poca attenzione tecnica alla materia. Il Daspo urbano non è il toccasana delle aree degradate della città, no, il Daspo urbano si può applicare in alcune aree perchè la base normativa e quindi la base di legittimazione per regolamentare il provvedimento che ovviamente intacca anche dei diritti costituzionalmente garantiti, è proprio quello di attenersi a quelle che sono le specifiche disposizioni legislative altrimenti andremmo fuori pista e adotteremmo dei provvedimenti che di legittimo poco hanno”.
“Le aree che sono state individuate dapprima dalla mia proposta che, tengo a dire è stata condivisa e concordata sia con le forze di Polizia e sia con la Prefettura, più le aree che sono state oggetto degli attuali emendamenti quindi quello in commissione su cui per altro ho già espresso il parere tecnico depositato in atti e su quello odierno, per cui anticipo il parere tecnico in via verbale è positivo ma anche in via scritta, sono delle aree che impattano in maniera assolutamente conforme, quelle che sono le disposizioni previste dai tre decreti che ho citato prima e che sono quindi abilitative all’ente dell’emanazione di questo regolamento”, conclude il Comandante Zucco.
