Il Comune di Caserta è stato sciolto per condizionamenti della criminalità organizzata. La decisione, secondo quanto riporta l’Agi, è stata presa dal Consiglio dei ministri su proposta di Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno. La stessa misura è stata presa per i comuni di Aprilia, nel Lazio. Carlo Marino, sindaco di Caserta, ha commentato così la vicenda: “è un atto di natura politica nonché un atto amministrativo abnorme. Faremo immediatamente una richiesta di accesso agli atti e, successivamente, impugneremo la decisione al Tar del Lazio, ricordando che si tratta di una procedura di carattere amministrativo. È un atto contro la città e i cittadini casertani tutti – afferma il sindaco – istituzionalmente non rispettoso, che avviene con una tempistica particolare, che una città capoluogo non merita”.
È la terza volta nella storia che un capoluogo di provincia viene sciolto per mafia: era già successo nel 2021 con Foggia e nel 2012 proprio con Reggio Calabria.
