Messina, omicidio di Sara Campanella: le agghiaccianti testimonianze di chi ha assistito al delitto, “sgozzata mentre gridava”

Le parole di alcuni testimoni che hanno assistito ieri a Messina al delitto della giovane Sara Campanella: uno dei testimoni ha anche tentato di rincorrere l'assassino
StrettoWeb

Non è stato ancora trovato il coltello col quale è stata sgozzata in strada a Messina, nel pomeriggio di ieri, Sara Campanella, la giovane studentessa universitaria di soli 22 anni uccisa da un compagno di corso fermato. “L’arma del delitto deve essere oggetto ancora di ulteriori investigazioni“, dice il procuratore capo di Messina Antonio D’Amato.

Universitaria uccisa, un testimone: “gridava ‘basta, lasciami'”

Ha urlato più volte “Basta, lasciami, bastaSara Campanella, l’universitaria sgozzata in strada, ieri a Messina da un compagno di corso fermato nella notte dai carabinieri. Lo hanno raccontato i testimoni che hanno assistito al delitto, uno dei quali ha anche tentato di rincorrere l’assassino.

Mentre ero in piedi in attesa dell’autobus ho sentito improvvisamente delle forti grida inizialmente dall’origine incomprensibile senza comprenderne il contenuto. – ha raccontato un’altra testimone ai carabinieri – Subito dopo ho visto nel marciapiede di fronte una ragazza mai vista prima, provenire dalla mia destra, intenta a fuggire velocemente in preda al panico, piangendo in posizione piegata, come in evidente stato di sofferenza“. La donna ha poi visto un ragazzo raggiungere la vittima “con un’arma da taglio in mano“. “Questi raggiunta la vittima che versava per terra ancora intenta a gridare per poco, date le sue condizioni, si allontanava subito dopo a piedi con la lama in mano correndo in direzione Messina centro, inseguito dal ragazzo che era con me alla fermata del bus“.

Uno studente: “abbiamo soccorso Sara ma c’era un lago di sangue”

Uscivo dall’ospedale dove facevo il tirocinio nel reparto di Medicina interna e ho visto una scena con qualcuno per terra: mi sembrava ci fosse stato un incidente stradale. Mi sono avvicinato e ho visto la ragazza a terra e ho chiesto ad altri ragazzi di aiutarmi a girarla e metterla in posizione con le gambe alzate in antischock“. Lo dice lo studente universitario d’Infermieristica Riccardo Quattrocchi, che insieme ad altri è stato tra i primi a cercare di soccorrere Sara Campanella dopo l’accoltellamento, in una videointervista sul sito della Gazzetta del Sud.

Cercavamo le ferite – prosegue – e abbiamo visto che a livello del collo aveva un taglio profondo. Mi hanno prestato una maglietta per tamponare la ferita. A terra c’era un lago di sangue. Ho sentito il polso che c’era, debole ma c’era, purtroppo perdeva molto sangue e respirava a stento. Poi è arrivata l’ambulanza. A terra c’era un lago di sangue. Oggi vedo un clima di paura da parte degli studenti soprattutto delle ragazze”. 

Condividi