Il Ponte sullo Stretto, la decisione del CIPESS e “la solita propaganda disfattista” di Repubblica

Ponte sullo Stretto, l'ennesimo articolo "disfattista" di Repubblica: questa volta c'è di mezzo la decisione del CIPESS, ma le reazioni non mancano

Ponte sullo Stretto, un altro stop: slitta il via libera di Pichetto Fratin”. Così quest’oggi, giovedì 13 febbraio, Repubblica titola l’ennesimo articolo no Ponte con l’obiettivo di aizzare i soliti – dalla politica alle associazioni e non solo – che poi puntualmente riprenderanno il testo per i comunicati-monologo volti a disperdersi nel nulla. Perché è così che accade da quando il Governo ha deciso di accelerare sull’opera.

Questa volta Repubblica punta l’attenzione sull’imminente decisione del CIPESS, che secondo il quotidiano non avverrà in quanto il ministro Pichetto Fratin non ha ancora firmato il decreto che chiude la Valutazione di impatto ambientale. Occorre un nuovo passaggio in Cdm e informare l’Europea sulle compensazioni ambientali al momento non sufficienti. Impossibile il passaggio al Cipess. I piani, e gli annunci, del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini subiscono un altro stop”, si legge nell’articolo.

Santillo (M5S): “abbiamo buttato 2 miliardi solo per far propagandare la filippica a Salvini”

Come sopra anticipato, non si sono fatte attendere le note stampa dei soliti avvoltoi pronti a rilanciare la propria ideologia “no tutto” sulla base di alcuni articoli di giornale. Scrive così, a tal proposito, il deputato M5s Agostino Santillo. “Nel libro delle fiabe di Salvini, i cantieri del Ponte sullo Stretto dovevano aprire prima entro il mese di settembre 2024, poi entro quello di dicembre: la notte di Capodanno, il ministro si è dovuto risvegliare dal sogno, speriamo non troppo sudato. Così è partito un altro filone di favole, quello dell’ok del Cipess. Prima doveva arrivare entro fine gennaio, ma niente. Poi si è detto che arriverà entro fine febbraio, ma sappiamo benissimo che non sarà così. La farsa qui supera ogni immaginazione: il Ponte sullo Stretto non solo non ha un progetto esecutivo, ma non ha nemmeno la firma del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin sul documento della commissione Via-Vas”.

“E la spiegazione è presto detta: sulle 62 prescrizioni su aspetti di assoluto rilievo ambientale, geologico, geofisico, idrico e soprattutto economico, il governo e la “Stretto di Messina Spa” non riescono a venirne a capo. Abbiamo già buttato due miliardi abbondanti solo per far propagandare la filippica a Salvini e senza mettere in moto nemmeno un escavatore. Tutto questo mentre nel paese i treni viaggiano con ritardi drammatici. Meloni chiuda questa fiction orrenda: quando è troppo è troppo”, aggiunge.

“Strait of Messina Bridge”: “Repubblica capta delle notizie, per giunta vecchie, e le rielabora”

Chi prova a rispondere a tono, e per le rime, è la nota pagina social “Strait of Messina Bridge”, che definisce “solita propaganda disfattista no ponte” quella messa in atto da Repubblica. “Siamo alle solite: Repubblica capta delle notizie per giunta vecchie e le rielabora per fare la sua solita propaganda disfattista no ponte. Comunque amici miei c’è da stare tranquilli. Nulla di nuovo sul fronte occidentale, Pichetto Fratin giorni fa aveva già detto al Parlamento che il CIPESS avrebbe presto approvato il progetto, non si capisce per quale motivo avrebbe voluto dirlo se poi non voleva firmare il provvedimento all’unanimità già espresso dal MASE. Dicevamo: tutto nella norma, perché noi già eravamo a conoscenza e ve ne avevo già parlato, di questa richiesta della commissione europea che è stata risolta con un’informativa del governo. Per quanto ci riguarda, quindi, la scadenza di fine mese verrà rispettata, ci dispiace per Repubblica”.