Thiago Motta e quella verità che dà fastidio ad anti e juventini

L'ossessione per la vittoria, il risultatismo e... Thiago Motta. La verità che sta dando fastidio a tifosi della Juventus e non

StrettoWeb

Dopo l’eliminazione della Juventus dalla Supercoppa Italiana, Thiago Motta è finito sul banco degli imputati. L’allenatore italo-brasiliano sembra essere riuscito nella difficile impresa di aver messo d’accordo tifosi della Juventus e non, nel calamitare giudizi contrari ai suoi primi mesi in bianconero.

Alla vigilia Thiago Motta aveva parlato di “opportunità” per “giocarsi un trofeo“; aveva dichiarato di non aver “mai visto una squadra entrare in campo per perdere“; di voler “vincere come allenatore, è per questo che ho scelto questa professione“, chiudendo però con il vero punto di rottura: “faccio tutto quello che posso fare per migliorare la squadra ma non è un’ossessione, sono tranquillo e convinto della nostra forza“.

L’ossessione per la vittoria e il risultatismo a ogni costo: cosa fa impazzire i tifosi della Juventus

Thiago Motta ha perso. E lo ha fatto contro un Milan incerottato, dopo il cambio di allenatore, con difficoltà dentro e fuori dal campo. E l’ha presa come fosse “chill guy”, il cagnolino con le mani in tasca dei meme virali sui social. La voglia di vincere c’era, è arrivata una sconfitta. Un incidente di percorso, la parte negativa dello sport e che si perde pure. E questo è l’aspetto che fa impazzire la logica juventina.

Dopo anni di “vincere è l’unica cosa che conta“, di risultatismo becero, di “corto muso“, arriva qualcuno che sdogana la sconfitta. E lo fa senza giustificarla, si badi bene, ma accettandola come parte di un processo, di un cambiamento che ha dietro di sè una visione più ampia.

Fa sorridere, un sorriso che è un misto tra simpatia e compassione, chi rimpiange Allegri. Le partite soporifere e quelle direttamente inguardabili; la rabbia dei tifosi nel guardare vincere a turno Milan, Napoli e Inter (le più grandi rivali) senza mai aver nemmeno lontanamente potuto iscriversi alla lotta Scudetto; le umiliazioni nelle coppe (e l’umiliazione di restarne fuori); le giacche lanciate perchè i giocatori sarebbero voluti salire in attacco al posto di difendere l’1-0 contro l’ultima in classifica. E sì, qualche punto in più da festeggiare al prezzo della vergogna di vedere la Juventus schiacciata e dominata da neopromosse, future retrocesse e Maccabi Haifa di turno.

La Juventus sta facendo davvero male? Ciò che fa impazzire il tifo contrario

Una polemica, come detto, nella quale si inseriscono anche i tifosi delle altre squadre. Le critiche e gli sfottò si sprecano, com’è normale che sia quando si guarda unicamente la classifica e si vede la Juventus, squadra abituata al primo posto, risultare 5ª a -12 dall’attuale capolista Napoli (con una gara da recuperare per la Supercoppa).

Ma la Juventus sta facendo male davvero? Sotto quale punto di vista? Thiago Motta è alla prima esperienza in una big, è un allenatore giovane e con potenziale che viene da un’ottima annata al Bologna e che in carriera ha allenato lo Spezia e il Genoa. Il suo arrivo, come detto, è parte di un progetto più ampio.

La Juventus ha svecchiato la rossa, ridotto il monte ingaggi, fatto sì un mercato importante in termini economici ma dando via anche giocatori del calibro di Szczesny, Rabiot e Chiesa, scegliendo di fare, per certi versi, un passo indietro oggi per farne due avanti domani con diversi calciatori già pronti ma con un ampio margine di potenziale ancora da esprimere. Pensare a una Juventus “da Scudetto”, partendo da queste basi, è semplicemente incoerente. La Juventus ha iniziato il primo, vero, percorso per aprire un nuovo ciclo dal primo addio di Allegri.

E lo ha fatto coltivando talenti come Yildiz, Savona e Mbangoula, acquistando potenziali campioni come Thuram e Conceicao, rinforzando una rosa che conta su Bremer (la cui assenza è pesantissima), Vlahovic, Cambiaso, Di Gregorio, Koopmeiners e diversi altri elementi di primo piano. Al netto di un mercato sì dispendioso ma nel quale campioni fatti e finiti non ne sono arrivati.

In campionato la Juventus ha 11 pareggi, troppi, è vero. Ma anche 0 sconfitte. Diverse X sono arrivate da situazioni di vantaggio che avrebbero potuto portare in dote qualche punto extra. Difetti di ‘gioventù’ da correggere con il tempo e l’esperienza. Davanti ha la Lazio a distanza di 3 punti, grande sorpresa di questa prima parte di stagione. Poi Atalanta e Inter, vere e proprie macchine rodate e vincenti. E il Napoli che si è affidato alla ‘garanzia’ Conte per fare bene e farlo subito.

In Coppa Italia ha la strada spianata verso la semifinale. In Champions League punta alla top 8 ma avrà, quasi sicuramente, il vantaggio della top 16 nei Playoff. Vi riproponiamo la domanda: Thiago Motta sta facendo davvero male?

La stagione, fin qui, è in linea con le aspettative reali. Per Thiago Motta vincere non è un’ossessione, è parte di un progetto più ampio. Il futuro, con queste basi, è dalla sua parte. Se ne convincano i tifosi e i non tifosi.

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