“La Segreteria Territoriale NurSind di Reggio Calabria esprime solidarietà massima nei confronti dell’Operatore Socio Sanitario che all’alba di Domenica 26 Gennaio 2024 è stato vittima di una vile aggressione da parte di un paziente ha tentato di accoltellarlo. Fortunatamente, per questa volta, il Sanitario non ha riportato conseguenze, ma ciò non deve essere motivo di distensione e serenità. Quello che è accaduto è un fatto gravissimo. Poteva andare peggio, molto peggio”. E’ quanto afferma il Segretario Territoriale NurSind Reggio Calabria, dr. Vincenzo Marrari.
“Il fenomeno delle aggressioni contro i Sanitari ha assunto dimensioni mastodontiche in tutta Italia”
“Il fenomeno delle aggressioni contro i Sanitari ha assunto dimensioni mastodontiche in tutta Italia, al punto che finalmente, pochi mesi fa, il Legislatore ha finalmente inasprito severamente le pene per chi aggredisce i Sanitari e danneggia le strutture ospedaliere. La certezza della pena, (garantita dall’intervento delle Forze dell’Ordine che ringraziamo per il proprio tempestivo intervento) che abbiamo invocato a gran voce per anni, rappresenta sicuramente uno dei principali deterrenti per evitare che le aggressioni accadano, ma fatti come questo dimostrano che sicuramente questo non basta e che il fenomeno delle aggressioni potrebbe perpetrarsi ancora almeno nel breve e medio termine”, rimarca la nota.
“Pertanto, la Segreteria Territoriale NurSind Reggio Calabria, che negli anni ha messo in atto sulla stessa linea di tutte le Segreterie Italiane diverse attività di denuncia oltre che campagne di informazione sul tema delle aggressioni, oltre ad esprimere la massima solidarietà nei confronti dell’OSS che ha rischiato la vita durante l’espletamento del proprio servizio, intende sensibilizzare tutti: le Aziende, Regione, Istituzioni e soprattutto i Cittadini affinché si diffonda la consapevolezza che aggredire chi esercita una Professione di aiuto, oltre ad essere un atto vile che cagiona anche una interruzione di pubblico servizio, ha importanti ed immediate conseguenze penali“, evidenzia la nota.
“Occorre fare formazione ed informazione”
“Ma non solo, occorre fare formazione ed informazione, insegnare ai sanitari a conoscere, prevenire e disinnescare i soggetti a rischio con le adeguate tecniche psico-relazionali, occorre soprattutto adeguare gli spazi, i percorsi, la vigilanza e la sorveglianza degli stessi. A chi si reca sul posto di lavoro deve essere garantita la sicurezza e la totale serenità dell’operare. Gli organici risicati e le difficoltà economiche ed organizzative degli ospedali calabresi rappresentano un fardello già abbastanza gravoso che i Sanitari Calabresi devono sopportare quotidianamente. A questo non si può aggiungere la paura e il terrore di subire aggressioni. Il Legislatore ha fatto la sua parte, adesso, a cascata, tocca a tutti gli altri fare la propria“, conclude la nota.