“Da un’analisi fatta dal dopo guerra ad oggi, emerge che gli italiani sono un popolo conservatore, tradizionalista, cattolico e che non vuol far governare la Sinistra. Nel 1948, quando nacque la Repubblica, il popolo votò la DC per fare da diga anti-comunista; nel 1994 votò Berlusconi per non far vincere la Sinistra e ora Giorgia Meloni ha vinto contro le Sinistre. Gli italiani non si fidano della Sinistra e preferiscono la Destra“. In pochissime parole, Italo Bocchino fotografa la situazione politica dal post guerra ad oggi, sintesi del suo libro “Perché l’Italia è di destra”. Queste parole sono state espresse nel corso della trasmissione “Diretta Studio”, format di Radio Gamma No Stop in cui l’ex figura del Centro Destra Nazionale è intervenuta insieme al Direttore di StrettoWeb, Peppe Caridi.
Bocchino presenterà il suo libro domani, venerdì 24 gennaio, alle ore 17.30, presso l’Hotel Torrione. Al suo fianco interverrà l’ex Sindaco e Governatore Giuseppe Scopelliti, che è anche grande amico di Bocchino. Il 16 maggio 2009, infatti, Scopelliti assegnò a Bocchino la cittadinanza onoraria di Reggio Calabria in quanto Bocchino fu primo proponente e firmatario dell’emendamento di Reggio Calabria a Città Metropolitana. “Sono cittadino onorario, ma in questo caso sono più onorato”, ha detto Bocchino.
Il popolo italiano e le differenze tra Destra e Sinistra
Il Direttore di StrettoWeb, Peppe Caridi, ha appoggiato la riflessione di Bocchino: “dal mio punto di vista, nei grandi appuntamenti elettorali il popolo moderato e liberale ha votato perché davvero credeva e crede a un progetto politico, a un’idea. E’ stato così con Berlusconi e Meloni. Anzi in realtà è spesso la Sinistra a votare senza condividere un progetto o un’idea, ma cercando di demonizzare il nemico. Il popolo di Centro Destra ha dimostrato di non votare sempre a prescindere coi paraocchi”.
“Il popolo di Centro Destra – ha poi aggiunto Bocchino – è un popolo compatto, con valori e leader comuni. Lo dimostra il fatto che dal 1994 ad oggi abbiamo lo stesso Centro Destra, che si presenta alle elezioni con una gamba moderata di Forza Italia, una gamba della Lega e una gamba nazionalista che prima era Alleanza Nazionale e ora è Fratelli d’Italia. La Sinistra ha perso invece i suoi elettori perché il Comunismo non c’è più. Da una parte c’è una coalizione coesa, a Destra, dall’altro c’è una banda di individualisti che solo quando governa il Centro Destra riesce a trovare – sull’odio – un modo per unirsi e vincere le elezioni, ma con metodi fallimentari. Diciamolo chiaramente: dall’Unità d’Italia ad oggi la Sinistra non ha mai vinto le elezioni con un candidato, un programma e una classe dirigente di Sinistra”.
“Prima c’è stata la Destra storica, poi il Fascismo, poi la DC, poi Berlusconi e poi Meloni. Le uniche volte al Governo sono state con Prodi, un democristiano durato due anni, o D’Alema e Renzi che hanno fatto dei ribaltoni in Parlamento. Gli unici modi per la Sinistra sono larghe intese, Governi tecnici o ribaltoni”.
Le profezie di sventura smentite e i numeri in crescita con Giorgia Meloni
Dai corsi e ricorsi storici, Bocchino passa all’attualità, alla campagna elettorale d’odio contro Meloni, alle profezie di sventura poi non verificatesi: “quando eravamo in campagna elettorale, il Centro Sinistra diceva: ‘non votate la Meloni, perché se vince non verrà ricevuta da nessun Capo di Stato, lo Spread raddoppierà, la Borsa e il PIL crolleranno. E’ successo che Meloni è la più appetibile, la vogliono tutti: in Brasile, Argentina, India, con Trump. Lo Spread con Draghi e la Sinistra era a 250 e ora è a 130, la metà. La Borsa ha fatto più 25% da quando c’è la Meloni e il PIL continua a salire. Demonizzare l’avversario è perdente a prescindere”.
Bocchino su Premierato, Riforma della Giustizia, Autonomia e Ponte sullo Stretto
A precise domande di Gianni Agostino, Bocchino ha detto la sua su alcuni temi dell’attualità.
“Il Premierato è una necessità, oggi la politica non può attendere i tempi delle lunghe mediazioni come una volta. L’elezione diretta del Presidente del Consiglio l’aveva proposta il PD con Renzi Segretario e prima ancora D’Alema aveva proposto il semi Presidenzialismo. Non capisco lo scandalo in questo. Gli elettori decidono, quello governa, se governa bene lo confermano altrimenti va a casa. Sarà approvata a fine legislatura, poi si farà un referendum nella prossima legislatura e decideranno gli italiani”.
“Riforma della Giustizia? Anche la Sinistra sa che ce n’è bisogno, tant’è che sulla separazione delle carriere ha votato contro ma non ha protestato. Uno dei più grandi teorici della separazione delle carriere è stato Agostino Viviani, nonno di Elly Schlein, per cui anche lei lo sa. Sarà approvata e va bene. Se io sono un cittadino e vado a processo, dobbiamo essere alla pari con chi mi accusa. E’ come se ci sono due capitani di squadre di calcio che si scontrano, uno dei due scopre che l’altro ha cenato con l’arbitro la sera prima. Scoppierebbe uno scandalo e questo succede nella Magistratura”.
“L’Autonomia? La norma l’ha fatta la Sinistra, nel 2001, con solo 4 voti di scarto. La norma c’era, ora bisognava attuarla. Io sono cittadino di Reggio e devo avere lo stesso livello di assistenza di uno di Bolzano. Questa è una grande sfida per il Sud, perché così cominciano a spendere ed evitiamo sprechi e corruzioni”.
Alla domanda di Peppe Caridi sul Ponte sullo Stretto, Bocchino risponde così: “penso che una grande Nazione debba dotarsi di infrastrutture anche simboliche. Il Ponte sullo Stretto non è soltanto un Ponte che serve a far passare auto e treni, ma anche una grande opera ingegneristica, che crea un volano di turismo ed economia. La contrarietà dell’opposizione è ideologica, non fa bene a chi la critica”.
Il ritorno a Reggio di Bocchino
L’ultima domanda è sul ritorno a Reggio: “è una città importante nella storia della Destra italiana – ha aggiunto Bocchino – Sono orgogliosissimo di aver firmato l’emendamento per la Città Metropolitana, ma fu tutto merito di Scopelliti, l’autore fu lui. Io lo sostenni soltanto in Parlamento per l’amicizia. Certo, sono un po’ dispiaciuto che nessun Sindaco mi abbia chiamato in questi anni anche per un convegno sulla Città Metropolitana.
Su un eventuale ritorno di Scopelliti in politica: “è un amatissimo Sindaco della città, mi auguro torni in campo quanto prima perché credo che i cittadini lo vogliano. Le Amministrazioni Scopelliti hanno fatto bene alla città. Ovviamente quello che vorrà fare lo deciderà lui, non mi permetto di interferire ai meccanismi della politica oggi, però sicuramente Scopelliti è una gran risorsa e può dare un contributo, che poi si può dare in qualsiasi modo”.
“A Reggio mancano punti di riferimento a Destra”
La chiusura della puntata è stata affidata al pensiero del nostro Direttore, che ha evidenziato l’importanza di un evento del genere in città: “è un evento importante perché porta a Reggio il centro del dibattito politico e culturale attuale del nostro paese. E’ un punto importante, che conferma quanto Scopelliti abbia sempre allargato gli orizzonti, sia quando faceva politica attiva che ora, con le presentazioni dei libri. Bocchino viene in città per l’amicizia con Scopelliti. Nei contenuti, il libro di Bocchino è importante per Reggio, anche perché la città ha avuta sempre una connotazione politica a Destra, forse perché ha saputo interpretare al meglio quel moto di ribellione allo scippo del capoluogo nel 1970”.
“Oggi questa città soffre la mancanza di punti di riferimento a Destra, ancor di più perché al Governo c’è la Destra, visto che il partito di Fratelli d’Italia è inesistente in città, nel consenso e nei numeri. Reggio soffre questo dai tempi di Scopelliti e questi eventi possano aiutare a riavvicinare il popolo di Centro Destra”.
